«Prova mondiale di enduro: tracciato pieno di sorprese»

canazei. Mancano circa due mesi alla prima prova mondiale di enduro in Val di Fassa. Il 29 giugno Canazei è sede (unica in Italia) del “Met Val di Fassa Enduro World Series”, entrando così a far...


Elisa Salvi


canazei. Mancano circa due mesi alla prima prova mondiale di enduro in Val di Fassa. Il 29 giugno Canazei è sede (unica in Italia) del “Met Val di Fassa Enduro World Series”, entrando così a far parte del prestigioso circuito internazionale di località che ospitano questa specialità dell’mtb. Si lavora da mesi alla manifestazione che, lo scorso dicembre, ha visto andare esauriti in poche ore i 400 posti messi a disposizione. L’assegnazione della prova mondiale è senz’altro merito del gruppo di professionisti locali della bike che, con tenacia, sono passati dall’organizzare competizioni del circuito nazionale Superenduro, all’EWS Qualifier ed EWS European, fino ad approdare alle Enduro World Series.

Esperienza da vendere

Un’esperienza acquisita nel tempo che sembra rendere piuttosto tranquilli ora che ci si avvicina alla tappa mondiale (quarta del circuito). «La macchina locale dell’EWS si è mossa subito bene - dice William Basilico a capo dell’organizzazione fassana - tanto che sono già a punto molti aspetti dell’evento che per noi è sia sfida, sia ricompensa all’impegno degli ultimi anni. Per quanto riguarda invece il tracciato, dovremo metterci al lavoro non appena la neve in quota sarà sciolta». Il percorso, che si sviluppa tra Belvedere di Canazei e Col Rodella, come di norma per questo tipo di gare, rimane “top secret” fin a ridosso della gara. «Possiamo solo anticipare che ci saranno sorprese in grado di far divertire i bikers in gara». Partecipanti che sono di numero - relativamente - contenuto rispetto alle sfide del passato. «Per le tappe europee avevamo accolto fino a 530 iscritti, stabilendo pure un record. Invece nel caso della prova mondiale, anche per uno scrupolo organizzativo, abbiamo preferito “limitare” i partecipanti a un gruppo tale che ci consentisse di preparare al meglio le diversi componenti della manifestazione».

Attenzione mediatica globale

In ogni caso, in Fassa arriverà il meglio dei bikers del panorama mondiale, con tutta l’attenzione mediatica internazionale che ne consegue. «I primi cento iscritti (con prelazione sugli altri) sono i migliori al mondo, poi c’è il gruppo interessante di chi si è qualificato con merito e poi c’è un buon numero di appassionati che si vuole togliere lo sfizio di dire “io c’ero”». L’Ews, in fondo, conserva una sorta di atmosfera di gara per tutti. «La prova presenta diversi livelli di approccio: quello ristretto ai pochi che puntano alla vittoria, quello di chi ambisce a una buona posizione in classifica e, infine, quello degli appassionati a cui teniamo perché dona un clima speciale all’evento». Tanta cura organizzativa mira anche a una conferma futura per la Val di Fassa come tappa mondiale. «Siamo concentrati sul 29 giugno, ma non nascondiamo che, come Fassa Bike e intero territorio, speriamo in una riconferma della Val di Fassa, anche se al momento è scontata solo per località e tracciati blasonati come Finale Ligure».













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