«È l’ambiente la chiave del turismo» 

Nago-Torbole, presentato il volume di Martinelli e Miorelli che ripercorre la storia dell’accoglienza


di Sara Bassetti


NAGO-TORBOLE. Un racconto prezioso di uno dei capitoli decisivi della storia dei territori di Nago e di Torbole. Una raccolta suggestiva di momenti che, tra Ottocento e Novecento, ne hanno cambiato il paesaggio, il turismo e il tessuto socio-culturale, così come dell’intero Alto Garda. È stato presentato venerdì, presso il Teatro della Casa della Comunità di Nago, “Turismo e primi alberghi a Nago e Torbole tra Otto e Novecento”, il testo curato dagli storici Ferdinando Martinelli, del Gruppo Culturale Nago-Torbole, e Aldo Miorelli, dell'associazione culturale Benach, e edito dal Mag – Museo Alto Garda a fine 2018 nell’ambito del progetto pluriennale di collaborazione con il Comune di Nago-Torbole, dedicato alla rivoluzione avvenuta nei due territori in seguito all'avvento del turismo, che affonda le proprie radici a metà Ottocento, e che oggi ha raggiunto livelli altissimi. «Il testo ripercorre vicende passate, ma fortemente legate al nostro presente – ha commentato Ferdinando Martinelli – l'ambiente è stato e continuerà ad essere la risorsa più preziosa, e per prolungare il successo che ha premiato la nostra industria turistica non si può prescindere dal preservare, ogni giorno, tutte quelle bellezze che sono state fino ad oggi la nostra fortuna».

“Turismo e primi alberghi a Nago e Torbole tra Otto e Novecento” è un viaggio trasversale corredato da un consistente apparato di immagini, attraverso anni e vicende a pochi passi dalla consuetudine. Una storia che parte all’inizio del Novecento, quando Nago e Torbole conobbero un importante sviluppo del settore turistico grazie al clima favorevole, alla nascita della MAR e alla presenza dei ricchi ospiti provenienti dall’Impero austro-ungarico, che godevano della salubrità dell’ambiente e del lago. Un racconto che narra un'epoca in cui ebbe un notevole impulso anche la promozione turistica, tramite cartoline illustrate, diari di viaggio, e articoli di giornale, e in cui iniziarono ad avere una loro precisa identità anche le Aziende di promozione turistica, che incentivarono la presenza di guide specializzate dedicate ai villeggianti. Una sorta di marketing turistico ante-litteram che trasformò l’Alto Garda e Nago-Torbole da semplici luoghi di transito commerciale a luoghi di fondamentale valore turistico e paesaggistico, che attirarono ricchezza e un forte sviluppo dal punto di vista dell’abbellimento dei luoghi e di tutto ciò che potesse essere confortevole per i visitatori. «La bellezza dei nostri paesaggi è stata decantata da letterati e pittori che hanno certamente stimolato la curiosità dei primi 'forestieri' - ha commentato Aldo Miorelli – le narrazioni di Montaigne e di Goethe, oltre che di Dante, ne hanno sicuramente segnato la fama, che oggi dobbiamo impegnarci a tutelare”. Trecento pagine che descrivono uno spaccato di storia locale affiancata dalla nascita degli alberghi, che passa anche dall'accensione, nel 1873, della prima luce nelle piazze di Nago e Torbole, dalla fondazione della prima pescicoltura, e dalla nascita della “Verein Freunde Torboles”, fondata dal pittore Hans Lietzmann per promuovere progetti di abbellimento del paese. «La risorsa più qualificata e preziosa per il nostro turismo continuerà ad essere quella ambientale – ha aggiunto l'assessora alla cultura e alle politiche ambientali di Nago-Torbole, Luisa Rigatti».

«Tutti noi abbiamo la grande responsabilità di tenere gli occhi aperti sull'equilibrio di un territorio, pur delicato come questo – ha commentato in chiusura lo storico del Mag Alessandro Paris, che ha coordinato il progetto e la revisione editoriale del volume – e di guardare alle scelte fatte in passato per valorizzarlo, ma anche, e soprattutto, per preservarlo».













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