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Una borsa di studio per ricordare Elena Bellante morta a soli 11 anni

La raccolta  fondi organizzata dalla famiglia della piccola ha permesso di raggiungere una cifra importante. Ora nel ricordo di Elena si farà ricerca in oncologia pediatrica



CAVALESE. Una lezione speciale oggi (26 maggio) alle scuole medie di Cavalese. Una lezione per ricordare la dolce e solare Elena Bellante una bambina che frequentava la scuola e che, nel 2019, è stata in cura nel Centro di Protonterapia di Trento.

Una lezione con due insegnati speciali, la dottoressa Barbara Rombi che ha curato la piccola Elena durante la sua malattia e la dottoressa Federica Bertini che ha vinto la borsa di studio in sua memoria.

Accompagnate dai genitori di Elena Bellante, Federica Cerri ed Antonio Bellante, e dalla sorella Francesca le dottoresse del Centro hanno incontrato i compagni di classe di Elena e hanno risposto alle loro domande.

Un momento commovente che è stato anche l’occasione per riabbracciarsi e dare pubblicamente conto della destinazione dei fondi raccolti grazie alle donazioni di tante persone generose.

La borsa di studio, finanziata con la raccolta fondi voluta dalla famiglia Bellante, permetterà alla dottoressa specializzata in radioterapia di acquisire specifiche competenze in campo dell’oncologia pediatrica frequentando l’Unità operativa di protonterapia e di contribuire alla ricerca scientifica in questo campo per garantire qualità di vita delle cure anche durante la malattia.

«Ci teniamo a ringraziare – hanno affermato nel corso dell’incontro Federica Cerri ed Antonio Bellante – tutte le persone che hanno contribuito a questa raccolta fondi. La cifra raccolta, inizialmente, era stata destinata a scopi ludici dedicati ai bambini in cura nel Centro di protonterapia. Quando invece si è prospettata l’entità della cifra stessa, in accordo con Apss, abbiamo deciso senza esitare che fosse dedicata interamente alle terapie e alla ricerca.

La nostra comunità ci ha abbracciati sia durante la malattia di Elena sia dopo la sua scomparsa. La giornata di oggi e l’incontro con la classe di Elena vuole dunque essere un momento simbolico in cui informiamo la comunità dell’avvenuto perfezionamento della borsa di studio.

Presentando alla classe di Elena la giovane dottoressa che ne potrà usufruire è come se la presentassimo a tutta la comunità. Commossi ringraziamo e restituiamo l’abbraccio».

«È un apprezzamento sentito – commenta l'assessore provinciale alla Salute, Stefania Segnana – quello che come rappresentanti delle istituzioni esprimiamo ai genitori, che in un momento così buio hanno comunque trovato la forza di indicare uno spiraglio di luce, pensando a chi continuerà ad avere bisogno e a nutrirsi di speranza. Quella speranza che spesso viene tenuta in vita da piccoli, grandi gesti di generosità come questo».

Il direttore generale dell’Apss Pier Paolo Benetollo nel ringraziare quanti hanno contribuito con le loro donazioni all’istituzione di una borsa di studio per l’Unità operativa di protonterapia ha sottolineato: «Un sentito ringraziamento va ai genitori della piccola Elena, che nonostante la grande perdita non hanno perso fiducia nella ricerca e nell’efficacia delle cure mediche e che, con la loro iniziativa, ci permetteranno di rinforzare il nostro impegno nella cura dei pazienti oncologici. Il miglior dono che si possa fare è dare delle speranze e questo è ciò che hanno fatto tutti coloro i quali hanno partecipato alla raccolta fondi in nome della piccola Elena».













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