LEVICO TERME. Un guasto nella rete idrica nella frazione di Campiello, in via delle Scuole, ha comportato ieri mattina una breve interruzione della fornitura di acqua potabile per alcune abitazioni nei pressi del Maso di San Desiderio.

«Hanno scavato – dice Paolo Andreatta, assessore competente - per la riparazione di una perdita rilevata ieri sera. Dovendo chiudere e riaprire l'acqua nel tratto di rete dell'intervento, come sempre in questi casi, c'è il rischio di avere dell'acqua rossa. A fine lavori hanno comunque spurgato la rete. Se qualcuno ha avuto il problema sul proprio allacciamento, lasciando scorrere l'acqua per qualche minuto dovrebbe avere comunque risolto. La rottura è stata nel tratto finale di rete verso la provinciale nella parte bassa del paese, tratto di rete che prevediamo di sostituire quest'anno, come da budget fissato».

«Come al solito – dice un residente – capitano spesso queste rotture e poi ci arriva l’acqua color ruggine dai rubinetti. Si dovrebbe provvedere a una soluzione definitiva piuttosto che dover continuare a rattoppare i tubi vecchi».

Non è un problema nuovo per la piccola frazione, nella parte più orientale del comune, sparsa sul conoide del Rio Repoèr che scende dai Prati di Monte. Vi si trova il Maso di San Desiderio che, ai tempi dei Principato Vescovile di Trento, segnava il confine con la Repubblica di Venezia, e ora è sul confine con il Comune di Novaledo. «A suo tempo – aggiunge Andreatta – è stato fatto un intervento che doveva essere risolutivo di collegamento della rete di Campiello con la rete di Novaledo proprio perché c’erano state diverse disfunzioni nell’acquedotto di Campiello. Sta comunque andando avanti il progetto di collegamento con la rete comunale di Levico attraverso l’acquedotto di Barco che si era fermato per via delle autorizzazioni al sottopasso della ferrovia, ora le autorizzazioni sono arrivate e si dovrebbe riuscire a completare l’anello».

La Trentino Lavori ha provveduto per conto di Stet a ripristinare il guasto in via Scuole e verso le 15.30 aveva già ripristinato il manto stradale a coprire lo scavo.