Il sindaco: «Danno enorme anche dal punto di vista affettivo»

GARNIGA. Avvisato ieri mattina dallo stesso gestore Moreno Dallapiazza, il sindaco Valerio Linardi è rientrato immediatamente dal lavoro per portarsi in prossimità di malga Albi dove molti vigili del...



GARNIGA. Avvisato ieri mattina dallo stesso gestore Moreno Dallapiazza, il sindaco Valerio Linardi è rientrato immediatamente dal lavoro per portarsi in prossimità di malga Albi dove molti vigili del fuoco provenienti da Garniga, Cimone, Aldeno, Romagnano e Trento, erano impegnati nel vasto spegnimento e successivamente, durante l’intera giornata, nel cercare di mettere in sicurezza quanto rimasto ancora in piedi e impedire al limitrofo territorio in caso si dovesse levare il vento di propagarsi ulteriormente. «La malga purtroppo non c’è più - riferisce Linardi con molta amarezza - perché quel poco che è rimasto della struttura bisogna abbatterlo. Credo che per la sua ricostruzione si dovrà superare abbondantemente un milione di euro. Pertanto abbiamo subito un danno economico notevole e inestimabile per via dell’affettività». Il sindaco di Garniga ha seguito l’intervento dei pompieri, ha cercato di capire quello che era successo ma per ora ci sono solo tante domande e nessuna risposta certa. Cosa ha causato il rogo? Si sa che è partito dalla zona delle cucine e il corto circuito, la causa accidentale sono possibili. Il dolo? Al momento non si può escludere nulla anche se fino a ieri non sarebbero stati trovate delle prove evidenti che qualcuno abbia fatto in modo che malga Albi bruciasse completamente. E ora si inizia già a ripensare al futuro, a mettere in ordine le idee per far rinascere la malga. Dalle sue ceneri.













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