Il Premio Pezcoller torna alla ricerca italiana 

Al milanese Alberto Mantovani, fra i dieci migliori immunologi al mondo, il riconoscimento per lo studio della relazione fra infiammazione e tumori


di Maddalena Di Tolla Deflorian


TRENTO. Alberto Mantovani, considerato tra i dieci migliori immunologi al mondo e il più importante tra i ricercatori italiani nell’ambito delle scienze biomediche, vince il premio internazionale Pezcoller-Aarc per la ricerca oncologica, edizione 2019. Lo ha annunciato ieri mattina in conferenza stampa il presidente della Fondazione, Enzo Galligioni, alla Sala conferenze di Caritro. «Alberto Mantovani - commenta Galligioni - è un grande scienziato italiano del nostro tempo. Il suo Premio è anche un riconoscimento alla ricerca italiana. Nonostante tutto, la ricerca italiana continua ad avere ottimi risultati nel mondo e ben figura in termini di pubblicazioni scientifiche e loro impatto, particolarmente nella ricerca sul cancro».

Mantovani ha scoperto la relazione tra infiammazione e tumori, basata sui macrofagi (globuli bianchi che in condizioni normali intervengono per primi contro le infezioni), che anziché combatterlo, facilitano la crescita del cancro. Ha anche chiarito le funzioni di una serie di mediatori dell’infiammazione, scoprendo anche da quali geni sono determinati. Ha rivoluzionato le conoscenze precedenti: l’infiammazione, che normalmente rappresenta il primo meccanismo di difesa contro le infezioni, nel cancro svolge un ruolo opposto: ne favorisce crescita e sviluppo.

Alberto Mantovani è nato nel 1948 a Milano. Sposato, 4 figli, è laureato in medicina, specializzazione in oncologia. Dopo varie esperienze come ricercatore in Italia, a Milano e all’estero, Londra e Bethesda (Usa), nel 1979 p tornato a Milano, all’Istituto Negri, dove ha ricoperto importanti incarichi nella ricerca. Dal 2005 è direttore scientifico dell’Istituto Humanitas di Milano e presidente della Fondazione Humanitas per la ricerca. Insegna all’Università Humanitas e alla Queen Mary University di Londra.Il prof. Mantovani ha all’attivo innumerevoli pubblicazioni scientifiche di qualità. Collabora con i più autorevoli quotidiani italiani e con programmi radiotelevisivi di grande diffusione.

Il premio, insieme all’assegno di 75 mila euro, sarà consegnato nella tradizionale cerimonia pubblica al Teatro Sociale sabato 11 maggio alle 10.00. La consegna avverrà dalle mani del presidente Galligioni e di un rappresentante della Aacr, l’associazione americana di ricerca sul cancro che rappresenta decine di migliaia di ricercatori in tutto il mondo. La cerimonia sarà preceduta da due lectures scientifiche all’Università di Padova il 9 e di Trento il 10 maggio. Le ricerche di Mantovani hanno svelato aspetti totalmente nuovi della biologia dei tumori, aprendo nuove possibilità terapeutiche. La proteina PTX3 ad esempio, che spegne quell’infiammazione che “corrompe i macrofagi” e crea un ambiente favorevole alla crescita delle cellule tumorali, è ora diventata un farmaco, pronto ad essere valutato nei pazienti. Le applicazioni dei suoi studi si integrano con le altre recenti scoperte dell’immunoterapia, che hanno portato ad assegnare il Nobel 2018 a J. Allison.

La conferenza di ieri è stata anche l’occasione per annunciare il tema del 31esimo Simposio Pezcoller, che si svolgerà a Trento 17-18 giugno 2019. Si parlerà dell’essenza del cancro, ovvero il risultato dello sviluppo sbagliato, anzi aberrante, di un tessuto e di un organo.















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