C’è anche il Trentino nella missione spaziale cinese
TRENTO. C'è un po’ di ricerca e di tecnologia del Trentino nel satellite cinese che spia i terremoti lanciato nella giornata di ieri in orbita. Responsabile dell'analisi dei dati di Hepd, il...
TRENTO. C'è un po’ di ricerca e di tecnologia del Trentino nel satellite cinese che spia i terremoti lanciato nella giornata di ieri in orbita. Responsabile dell'analisi dei dati di Hepd, il rivelatore di particelle a bordo del satellite, sarà infatti un team di ricerca dell'Infn-Tifpa (Trento Institute for Fundamentals Physics Applications), il centro scientifico e tecnologico sviluppato dall'Istituto nazionale di fisica nucleare con l'Università di Trento, la Fondazione Bruno Kessler e l'Azienda provinciale per i servizi sanitari, mentre nel rivelatore sono presenti i sensori di silicio sviluppati e realizzati nei laboratori di microtecnologia di Fbk.
«La piattaforma - spiega Roberto Iuppa, ricercatore del dipartimento di fisica dell'Università di Trento e membro di Infn-Tifpa - orbiterà attorno alla Terra a un'altezza media di 500 chilometri, facendo un giro ogni 90 minuti circa. Hepd acquisirà una grande mole di dati, misurando la quantità di elettroni e protoni di bassa energia nella ionosfera. Questo senza interruzioni, per tutta la durata del programma Limadou», la parte italiana del progetto per spiare i terremoti.
«L'approccio di Limadou - aggiunge Roberto Iuppa - è nuovo: gli apparati impiegati finora si limitavano a contare le particelle, mancando di un tracciatore di precisione come quello di Hepd. Con questo strumento si può misurare la direzione di provenienza della particella e ricostruirne la traiettoria. Sarà quindi possibile per la prima volta stabilire con precisione dove e quanto tempo prima dell'osservazione sia stata generata».
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