la sentenza

Morì in un incidente in moto, Itas Mutua dovrà risarcire

L'assicurazione sosteneva un concorso di colpa. Il giudice civile ha dato ragione ai familiari del giovane modenese, giudicato incolpevole nell'incidente costatogli la vita



TRENTO. Andrea Pettazzoni non ha avuto alcuna responsabilità nel tragico incidente che, nel 2016, gli costò la vita in un tragico incidente a Modena.

Accogliendo le istanze dei congiunti, assistiti dal legale Andrea Piccoli, il Tribunale di Trento ha condannato Itas Mutua al risarcimento integrale.

La famiglia del 33enne aveva citato in giudizio civile l’impresa assicuratrice del veicolo investitore, l’impresa proprietaria e il conducente Riccardo Galli. Obbiettivo, dimostrare che Pettazzoni non aveva avuto alcun concorso di colpa nel sinistro del 22 dicembre 2016 in via Emilia Est.

In sede penale, il Pubblico Ministero della Procura di Modena Katia Marino, al termine delle indagini preliminari, aveva chiesto e ottenuto il rinvio a giudizio di Galli per omicidio stradale, procedimento chiuso con il patteggiamento dell’imputato alla pena di otto mesi di reclusione.

Tuttavia, il legale dell’imputato e la compagnia di assicurazione in sede risarcitoria sostenevano un concorso di colpa del motociclista, sostenendo che avesse superato il limite di velocità in quel tratto.

Ipotesi non accolta dalla giudice Giuliana Segna, in quanto il cantiere che avrebbe giustificato un ridotto limite di velocità si era già concluso.

È stata dunque esclusa la responsabilità concorrente in capo ad Andrea Pettazzoni. La giudice ha inoltre riconosciuto anche le sofferenze patite da Pettazzoni, morto dopo 52 giorni di agonia in ospedale.













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