La forza del turismo storico per lo sviluppo della valle 

Ledroventitrenta. È questo uno dei punti chiave per dare potenzialità al territorio ledrense Sul tavolo del progetto lo studio delle linee di crescita migliori per il prossimo decennio


Sara Bassetti


Ledro. “Ci sono importanti idee anche nell’ambito dello sviluppo del turismo storico, quale potenziale tratto distintivo della Valle di Ledro”. È quanto emerso ieri mattina durante la conferenza stampa di presentazione di “Ledroventitrenta”, un progetto di sviluppo territoriale ledrense promosso dalla Cassa Rurale di Ledro, che mira ad offrire alla società ledrense gli elementi utili perché tutte le sue componenti, dai giovani, agli imprenditori, ai semplici cittadini, possano cercare di governare il futuro del prossimo decennio, sviluppando tutte le strategie più idonee alla crescita della stessa comunità.

Le strategie

Un concetto che racchiude una storia, non un brand o un luogo, ma un modo di rappresentare un’identità, la presa di coscienza che esistono molte energie che possono (e vogliono) puntare sull’ambiente e sulle persone che intendono valorizzarlo. Un progetto che, in ultima analisi, ha come grande obiettivo quello di riunire le diverse anime, la natura, le attività outdoor e il patrimonio storico e culturale ricco e vario che prende nome di Valle di Ledro. “La Cassa Rurale di Ledro, nel suo ruolo di supporto alle famiglie e alle aziende del territorio, ha cercato negli anni di promuovere iniziative che fossero da volano per l’economia del territorio in molti settori, dal legno all’agricoltura, al turismo – ha commentato il presidente della Cassa Rurale di Ledro, Marco Baruzzi – questo progetto è una sfida ambiziosa nata un anno e mezzo fa con il coinvolgimento diretto della nostra gente, e in cui crediamo molto”.

Il domani

“Una banca territoriale deve preoccuparsi del domani e dello sviluppo della comunità e del territorio in cui opera, perché è anche il suo futuro – ha aggiunto Marco Gabrielli, direttore della Cassa Rurale di Ledro – e immaginare il futuro è il primo passo per poi cercare di governarlo, e quindi aiutare a realizzarlo”. Terreno su cui si è mossa l’iniziativa, una “fotografia” dello stato dell’arte della Valle, creata attraverso una puntale ricerca condotta per mezzo di questionari che hanno visto coinvolti operatori di Ledro, giovani che hanno laciato la Valle, e persone che nella Valle hanno trovato la propria realizzazione.

Le ricchezze

“La Valle di Ledro è un ambiente molto particolare, ci sono dei macro trend accanto a piccole perle molto interessanti – ha commentato Leonardo Benuzzi, ricercatore di Trento, che si è occupato dell’analisi delle risposte (oltre cento) ai questionari – è interessante notare come si parli sempre di servizi univici: la Valle ha capito che deve essere un Comune unico, dalla a alla z”. Tutte le indicazioni emerse nei questionari verranno presentate venerdì 4 ottobre, alle ore 20.45, nel corso di “Ledroventitrenta. Quale futuro per la valle nel decennio 2020-2030”, il convegno aperto a tutti programmato presso il Centro Culturale di Locca. Interverranno, tra gli altri, Massimo Collotta, Nicola Casolla, Anna Gnuffi, Tiziana Tognatti e Giorgio Goggi, testimoni di esperienze diverse di allontamento, ritorno o scelta di vita nella vallata trentina. Il prpogetto proseguirà con la fase di sviluppo concreto, anche in ambito universitario, grazie ad un accordo con l’Università di Trento che, nell’ambito di “Innovation Olympics”, offrirà ai propri studenti la possibilità di elaborare progetti di sviluppo legati al territorio.













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