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Superbonus: proroga al 2023 e oltre, ma calano le aliquote

Ecco cosa cambia per il Superbonus 110 con le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2022 tra nuovi limiti, beneficiari, requisiti e scadenze fino al 2025



Alla fine la proroga del Superbonus 110% è arrivata. Una buona notizia per contribuenti, professionisti e aziende del settore edilizio, che possono guardare a un orizzonte più ampio, ovvero il 2023 e anche oltre. Le scadenze, tuttavia, sono diverse a seconda della tipologia di intervento. Anzitutto, la legge di Bilancio ha prorogato fino al 2023 il Superbonus per i condomìni con aliquota al 110%. Successivamente l’aliquota andrà a diminuire progressivamente: sarà al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025. Per case unifamiliari e villette, invece, i termini sono estesi a tutto il 2022, purché almeno il 30% dei lavori sia realizzato entro il 30 giugno. Confermati anche tutti gli altri bonus edilizi: l’Ecobonus al 60%, mentre il Bonus facciate scende dal 90 al 60%.

Si ampliano gli interventi trainati

Da un punto di vista strutturale, la normativa mantiene l’impianto base. Si può accedere al Superbonus se i lavori comportano un upgrade della classe energetica di due livelli e se si effettua almeno un intervento tra quelli definiti trainanti: isolamento termico dell’edificio per oltre il 25% della superficie disperdente lorda, sostituzione degli impianti di riscaldamento con impianti centralizzati per riscaldamento e fornitura di acqua calda, lavori antisismici se la casa è nelle zone sismiche 1, 2, o 3. Si amplia il parco degli interventi trainati, che possono essere accorpati e beneficiare della detrazione totale. Tra questi sono stati inseriti i lavori per l’eliminazione delle barriere architettoniche e l’installazione di impianti fotovoltaici.

Più semplice l’avvio dei lavori

Il Superbonus non brilla certo per accessibilità: molte pratiche sono rimaste ferme per mesi per piccole difformità catastali. Particolarmente apprezzate quindi le semplificazioni introdotte. D’ora in avanti non servirà la Scia, ma sarà sufficiente presentare una Cila, cioè la comunicazione di inizio lavori, per la quale – ulteriore novità – è stato introdotto un modulo unico e valido in tutta Italia. Un'ulteriore semplificazione riguarda le eventuali violazioni. In caso di errori formali, “che non arrecano pregiudizio all'esercizio delle azioni di controllo”, non è prevista la decadenza delle agevolazioni fiscali.

  • Il Superbonus 110% è stato prorogato anche per gli anni a venire, ma occhio alle scadenze: a seconda del tipo di intervento sono diverse. Se abitate in una villetta unifamiliare, dovete sbrigarvi: per la detrazione al 110% c’è tempo fino al 31 dicembre 2022, a patto che almeno il 30% dei lavori sia realizzato entro il 30 giugno
  • L’incentivo andrà calando. La legge di Bilancio ha confermato fino al 2023 il Superbonus con aliquota al 110% per i condomìni. Dopodiché l’aliquota andrà a diminuire progressivamente: sarà al 70% per il 2024 e al 65% per il 2025
  • I materiali utilizzati per l'isolamento a cappotto delle abitazioni sono molteplici: sintetici, di origine minerale e naturali. Hanno costi diversi e anche le prestazioni cambiano. La scelta va fatta in base al proprio budget e sempre affidandosi ai consigli di un professionista, l’unico a conoscere il giusto rapporto tra i due parametri più importanti in gioco: conducibilità termica e densità dei materiali
  • La sostituzione degli infissi può essere detratta al 110% nell’ambito di lavori strutturali “trainanti” del Superbonus (come il cappotto) e a patto che vi sia un miglioramento di due classi energetiche. In alternativa, i nuovi infissi possono beneficiare del Bonus ristrutturazioni come detrazione al 50%, oppure dell’Ecobonus, con aliquote che variano dal 50 al 65%
  • Di infissi ce ne sono diverse tipologie. I migliori sono quelli in alluminio a taglio termico. Costano un po’, ma consentono di risparmiare sul medio e lungo periodo. Inoltre, l’alluminio è un materiale completamente riciclabile. Ottimi anche gli infissi in legno, purché la provenienza del materiale sia da fonti certificate
  • Tra i sistemi per il riscaldamento domestico più ecologici e convenienti ci sono le caldaie a biomassa. Si tratta di un generatore di calore alimentato dalla combustione di materiali organici (biomasse): dal pellet ai ceppi di legno, dai noccioli di pesca fino ai gusci della frutta secca. Le caldaie a biomassa permettono di risparmiare dal 20% al 50% su ogni kw di energia prodotta
  • Tra gli altri Bonus casa 2022, confermato il Bonus ristrutturazioni (in cui rientrano anche il Bonus condizionatori e il Bonus facciate). Tale agevolazione per la casa consiste in una detrazione dall'IRPEF del 50% delle spese sostenute, fino a 96.000 euro per unità immobiliare. Rafforzato anche l'Ecobonus, che comprende diverse tipologie di intervento e diverse aliquote
  • Ecobonus 2022, gli interventi ammessi. È possibile beneficiare dell’Ecobonus con aliquota al 50% per sostituzione di finestre e infissi, schermature solari, caldaie a biomassa o a condensazione. L’aliquota sale al 65% per coibentazione dell'involucro opaco, pompe di calore, sistemi di building automation, collettori solari per produzione di acqua calda, scaldacqua a pompa di calore, generatori ibridi
  • State ristrutturando la vostra casa e volete farlo in chiave “green”? Non tralasciate gli intonaci! Il consiglio è sceglierli a base di calce naturale, adatti sia da esterni che da interni, optando per finiture in terra cruda, che hanno anche ottime proprietà di assorbimento dei rumori e di termoregolazione
  • Per i pavimenti è perfetto il legno trattato con finiture naturali con oli o cere e posato a secco. Nella posa dei pavimenti in ceramica, cotto e maioliche vanno impiegati collanti a base di calce e resine naturali. In questo modo la vostra casa, oltre che “risparmiosa” sarà anche “rispettosa”. Dell’ambiente

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Cessione del credito, nuovi vincoli

Ultima novità che più che altro suona come una restrizione: dal 7 febbraio 2022 la cessione del credito viene limitata a un solo passaggio per il Superbonus, l'Ecobonus, il Bonus Ristrutturazioni, il Sismabonus e il Bonus Facciate. Significa che si potrà cedere il credito non più di una volta a terzi (compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari), dopodiché il credito fiscale si cristallizzerà in capo al primo cessionario. Secondo la nuova regola, il beneficiario della detrazione può cedere il credito ad altri soggetti, banche e intermediari finanziari, ma questi non potranno cederlo a loro volta. Inoltre, i fornitori che praticano lo sconto in fattura possono recuperarlo sotto forma di credito di imposta e cederlo una sola volta ad altri soggetti, banche o intermediari finanziari, ma questi ultimi non potranno cederlo.