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L’efficienza energetica comincia dagli infissi

I modelli di ultima generazione durano più a lungo e assicurano un isolamento termico ottimale. Ecco quali sono gli incentivi migliori



Gran parte della dispersione energetica di un edificio dipende dagli infissi, in particolare a causa delle scarse proprietà isolanti dei vecchi modelli. Ecco perché anche quando sono chiuse, finestre e portefinestre sono tra le principali “vie di fuga” del calore accumulato in casa. D’estate, invece, i vetri privi di schermatura solare lasciano entrare calore a dismisura. La sostituzione permette di risparmiare in bolletta e di “pesare” meno sull’ecosistema. Infissi di ultima generazione in legno, pvc o alluminio, a doppio o triplo vetro, rappresentano il miglior investimento.

Cambiare gli infissi gratis con il Superbonus 110

Il Superbonus 110 permette di detrarre il 110% della spesa effettuata per i lavori di efficientamento energetico, inclusi gli infissi. Questo, però, è possibile solo se gli infissi nuovi vengono installati nell’ambito di lavori strutturalmente più impegnativi, definiti interventi trainanti: ad esempio, il cappotto termico. Inoltre, è indispensabile per accedere al Superbonus 110 che vi sia un miglioramento di due classi energetiche. In questo caso, la spesa sostenuta per installare le nuove finestre può essere detratta totalmente sotto forma di agevolazione fiscale. In alternativa, si può cedere il corrispondente credito di imposta alle banche o all’impresario come sconto in fattura, senza quindi dover pagare nulla.

Cambiare gli infissi approfittando dell’Ecobonus e del Bonus ristrutturazioni

Se la vostra abitazione è già correttamente isolata con un cappotto termico, se non potete effettuare interventi strutturali più ampi, se la vostra esigenza è solamente sostituire le finestre e le portefinestre con modelli più efficienti, allora sappiate che potete accedere al Bonus ristrutturazioni e all’Ecobonus, entrambi come detrazione al 50%, per un limite massimo di spesa di 96.000 euro. Ecobonus e Bonus ristrutturazioni possono essere sfruttati sia sotto forma di detrazione fiscale al 50% da ripartire in 10 quote annuali di pari importo, ma permettono anche di cedere il credito fiscale alle banche o all’impresa, traducendosi così in un risparmio immediato.