Sarnonico, sul green vince Keenan

Viaggio nello spettacolo del golf


Gianpaolo Tessari


SARNONICO. La Porsche (e quella bella tosta, la Panamera) è lì, piazzata di fronte all'ingresso del Dolomiti Golf Club, a Sarnonico. Classico stereotipo, ovvero il green è uno sport per ricconi? No no, a ben guardare la supercar è della concessionaria sponsor e nel parcheggio al limitare del bosco ci sono sì dei macchinoni ma anche molte utilitarie. By by al primo stereotipo.

Già perchè sui prati belli, di amplissimo respiro dela struttura della alta valle di Non, è in pieno svolgimento l'ultima giornata di una manifestazione che, per la prima volta, ha portato in Trentino i professionisti (109 alla partenza provenienti da 15 nazioni) grazie al Dolomiti Golf Cup. Tra di loro anche molti dilettanti, gente normalissima, non certo sceicchi e in larga parte giovani.

Si gioca divisi su due percorsi, contemporaneamente, per non intralciarsi. Una parte dei concorrenti si sfida sulle buche dalla uno alla nove, l'altra sulla metà rimanente. Fa relativamente fresco e proprio la temperatura favorevole per via dell'altitudine, come vedremo, potrebbe essere l'asso nella manica per un futuro agonistico, e non, dell'impianto: «La concorrenza in Italia è molto ma molto agguerrita. E' vero che un 18 buche qui da noi è una rarità ma si deve dire che in Italia ci sono ben 250 green della medesima ampiezza. E se parliamo di 9 buche allora le strutture salgono a 500» commenta Francesco Dalla Palma, già conosciutissimo primario di radiologia al Santa Chiara di Trento, ed ora giocatore e socio del golf Sarnonico.

Insomma per Dalla Palma (e lo conferma nel pezzo a parte anche il direttore organizzativo dell'Italian Pro Tour Alessandro Rogato) la struttura nonesa deve insistere e crederci: «La gara con i professionisti ha portato qui molta gente che potrebbe voler tornare, magari per insegnare questo sport ai figli. Qui l'estate non è torrida come altrove e credo che si potrebbe pensare di dare vita ad ulteriori nove buche da usare come campo training» conclude.

Futuro a parte si deve dire che la quattro giorni, di alto livello, è costata 50 mila euro, in gran parte coperti dalle Apt trentine e che gli sponsor hanno garantito un montepremi di 45 mila euro. E siccome siamo pur sempre in una rubrica sportiva sarà il caso di dare voce ai protagonisti, a partire dall'inglese Keenan che nella terra delle mele ha colto la... prima vittoria da pro: «Il primo successo credo dia sempre un'emozione particolare. Dalla posizione in cui partivo non pensavo di poter vincere, poi però le cose si sono messe subito bene. Sono rimasto a lungo in attesa in club house e pensavo al play off, ma proprio all'ultimo istante Barnes mi ha lasciato via libera». Con il suo 65 (-8) un eagle, otto bridie e due bogey ha ricevuto un assegno di 6.525 euro.

Sul green noneso anche uno dei principali attori del panorama golfistico italiano, Emanuele Canonica. Non proprio al settimo cielo: «Non ho giocato bene. Ho sbagliato all'inizio un paio di colpi al green e altrettanti putt che sono stati determinanti. Io guardo al gioco che al momento va a intermittenza. La prima vittoria in Italia? Non sto pensando al successo, ma a trovare regolarità».

La classifica. L'inglese Farren Keenan ha vinto a sorpresa il torneo con 208 colpi (72 71 65), undici sotto par. Il 27enne di Windhalshaw ha ottenuto il primo titolo nel circuito risalendo dal 17º posto, grazie a una volata finale in 65 colpi (-8) con un autentico capolavoro nelle ultime cinque buche in cui ha guadagnato quattro colpi al par decisivi per il suo primo titolo nel circuito. Quando sembrava che la gara si dovesse concludere con un play off c'è stata un'altra sorpresa con il bogey sull'ultima buca dell'inglese Jason Barnes, che si è dovuto così accontentare dfella seconda piazza con 209 colpi (-10). Ha ottenuto un brillante terzo posto il 23enne trevigiano Joon Kim con 210 colpi (71 70 69, -9), alla pari con il francese Romain Schneider, e si sono ben comportanti anche Marco Bernardini (70 74 68) e Aron Zemmer (71 70 71), settimi con 212 (-7), preceduti con 211 (-8) dai transalpini Matthieu Bey e Romain Bechu. Hanno ceduto Emanuele Canonica, che era nel quartetto al comando dopo due giri, Benedetto Pastore e il dilettante Mattia Miloro Il torinese ha segnato un parziale di 75 colpi (+2) che valeva il 9º posto.













Scuola & Ricerca

In primo piano