Bodo, no all’Inter per fare il Ferguson del Mezzocorona

Calcio. L’allenatore che ha portato la Juniores rotaliana allo scudetto guiderà la prima squadra: «È una bella sfida»


di Daniele Loss


TRENTO. Alla fine hanno prevalso la voglia di continuare a lavorare sul campo, l'attaccamento alla società e ai colori gialloverdi. Dall'ufficiosità si è passati nel giro di 48 ore all'ufficialità: Loris Bodo sarà il tecnico della prima squadra del Mezzocorona nella prossima stagione. Ma non solo, perché l'allenatore veneto, che ha appena conquistato lo scudetto alla guida della Juniores, ricoprirà contemporaneamente anche il ruolo di direttore sportivo: per lui, insomma, compiti “alla Ferguson”, con la supervisione diretta del mercato (sarà lui a condurre tutte le trattative) e la gestione della squadra sul sintetico di via Santa Maria.

«L'offerta dell'Inter era di quelle che fanno vacillare ogni certezza – spiega Bodo – ma, dopo essermi confrontato anche con mia moglie, ho scelto di restare a Mezzocorona per almeno un'altra stagione. Il motivo? Sono arrivato in Trentino tre anni fa e il mio percorso in questa società è stato graduale, partendo dal basso. Adesso ho l'opportunità di chiudere il cerchio, dopo aver allenato Giovanissimi, Allievi e Juniores, sulla panchina della prima squadra. Si tratta di una sfida eccezionale: se riusciremo a salvarci sarà come aver vinto un altro scudetto».

Certo che dire di no all'Inter...

«Ho ringraziato in mille modi e dieci lingue il responsabile del settore giovanile nerazzurro per la lusinghiera offerta che mi aveva fatto, però non avevo voglia di abbandonare il campo. Prima di tutto sono un tecnico e, dunque, il lavoro quotidiano con il gruppo è il mio “pane”: non è ancora il momento di svestire la tuta e gli scarpini e dedicarsi esclusivamente al lavoro d'ufficio».

Possiamo parlare di un Mezzocorona in “blue jeans”. Ovvero: spazio ai giovani.

«Senza dubbio. L'obiettivo è quello di allestire la rosa promuovendo in prima squadra gran parte dei ragazzi che nella scorsa stagione hanno fatto parte del gruppo della Juniores, ma serviranno anche innesti “over”. Il mio intento sarebbe quello di trattenere Fracalossi, Agosti e Ciaghi e inserire altri due elementi di categoria, ovvero un terzino sinistro e un attaccante centrale. L'idea è quella di comporre un giusto mix tra qualità, esperienza, entusiasmo e forze fresche».

La serie D sarà un'avventura nuova, o quasi, per gran parte dei suoi giocatori ma anche per lei.

«Ho un passato da selezionatore della rappresentativa veneta e, dunque, credo di conoscere abbastanza bene il calcio dilettantistico e in questi anni ho stretto rapporti solidi con società professionistiche. Non sono impreparato e, come è mia abitudine, mi documenterò parecchio. Anzi, l'ho già fatto, a dire la verità».

Allenamenti al pomeriggio?

«La risposta è scontata: assolutamente sì. Per fare calcio seriamente in questa categoria bisogna allenarsi alle 14.30 o alle 15, per permettere ai giocatori di lavorare da professionisti – conclude mister Bodo – Scusate, ma io non concepisco altri modi di fare calcio a certi livelli. Prima squadra e Juniores potrebbero anche allenarsi assieme».

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