Rovereto-Riva: anche Erman Bona vuole la ferrovia

Mori. «Collegamento ferroviario tra Vallagarina e Riva? Mi iscrivo anch’io al partito dei favorevoli»: a dirlo è Erman Bona, consigliere comunale (era candidato sindaco del polo civico autonomista)...



Mori. «Collegamento ferroviario tra Vallagarina e Riva? Mi iscrivo anch’io al partito dei favorevoli»: a dirlo è Erman Bona, consigliere comunale (era candidato sindaco del polo civico autonomista) di Mori, che si inserisce nel dibattito in corso in questi giorni sul nostro giornale.

«Quello della mobilità – sottolinea Bona – è un tema importante che impone risposte che da troppo tempo si attendono per Mori. Mori è la porta d’ingresso dell’Alto Garda e l’annoso problema del suo collegamento viabilistico non è ancora risolto, da decine di anni. Il traffico di passaggio verso il Benaco e viceversa è di milioni di macchine e ha continuato ad aumentare, divenendo eccessivo e causa di moltissimi problemi che mettono a rischio salute e ambiente. Si pensi alle emissioni nell’aria, all’inquinamento acustico e ai pericoli connessi alla circolazione di questi numerosi veicoli. Credo che l’obiettivo che dobbiamo perseguire sia quello di ridurre queste fonti di danno e di pericolo, favorendo e incentivando forme di mobilità sostenibile, riducendo i flussi di traffico privato a favore di servizi di trasporto pubblico. Sono sicuro che stia maturando sempre più in tutti noi la consapevolezza che se vogliamo salvaguardare l’ambiente in cui viviamo dobbiamo fare scelte diverse anche in merito alle modalità dei nostri spostamenti. Per poterlo fare, però, abbiamo bisogno di aumentare le corse del trasporto pubblico e anche pensare a una nuova linea ferroviaria per l’Alto Garda». Per il consigliere «la Provincia ha, da tempo, molti studi e programmi sulla mobilità e su reti ferroviarie che si potrebbero realizzare. Ricordo il progetto Metroland del 2008, a cui non è seguita alcuna realizzazione concreta, che passava anche da Mori verso il Garda, come la Mar, che in tempi molto contenuti diede risposte a esigenze di spostamento e fu volano di sviluppo. Cerchiamo di non perdere questa occasione e – conclude Bona – di reperire la “provvista” messa a disposizione dalla Ue per poterlo fare». M.CASS.









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