Ianeselli ufficializza Facchin: «Ci serve una metro leggera» 

La crisi lampo. Il sindaco nomina assessore il tecnico già ai vertici di Rfi e di Autobrennero: «Abbiamo fatto entrare in campo una “riserva” dell’Autonomia». L’ingegnere: «Nordus e Funivia Bondone si intersecano anche con l’Alta velocità»



Trento. Il sindaco esce a tempo di record dalla crisi di giunta innescata dall’addio all’assessorato di Paolo Zanella. E lo fa “regalandosi” la massima autorità (non solo a livello locale) nel campo dei trasporti. Ieri Franco Ianeselli ha ufficializzato la nomina di Ezio Facchin nel proprio esecutivo con la delega alla mobilità e alla transizione ecologica. Degli strascichi politici e del fatto che dentro Futura ora volino gli stracci, si è detto. E la partita è destinata a durare. Basti vedere, nella pagina precededente, quanto sta avvenendo in Provincia.

Ianeselli ha tirato dritto come un treno: «Dopo l'incidente di percorso legato alle dimissioni improvvise di Paolo Zanella, abbiamo pensato che questa impasse andava superata facendo entrare in campo una riserva della Repubblica o, meglio, dell'Autonomia. Per questo abbiamo chiesto a Ezio Facchin, autorità indiscussa nel campo dei trasporti pubblici e collettivi, di aiutarci a riprogettare la mobilità cittadina all'insegna della sostenibilità. Facchin avrà il difficile compito di far diventare cantieri le tante idee – dalla tramvia alla stazione ipogea – che in questi anni hanno trovato consensi, ma non la necessaria concretezza».

Intanto l’ingegnere che due anni fa ha rimesso l’incarico di commissario governativo per l’Eurotunnel all’allora ministro Danilo Toninelli (“Non mi interpellava”) ha fatto capire di non voler perdere tempo e come molto, in effetti, si sia già valutato nel passato, quando lui sedeva ad altri tavoli. Ha subito ribadito le priorità per la città nel settore delle comunicazioni, quelle che ha iniziato a seguire diversi anni fa: partendo da quell’interramento della ferrovia in chiave Alta velocità/Ata capacità, che si va ad intersecare con un collegamento leggero su rotaia tra la parte nord della città. Ianeselli l’aveva definita tramvia, Facchin ieri a caldo ha già ripreso lo “storico” nome di Nordus, ma quello è: un progetto che prevede il prolungamento della Trento Malé fino al Not e poi a Mattarello, con il raddoppio dei binari e un nuovo polo di interscambio (treno-auto-corriere-biciclette-funivia) all'ex Sit. Un progetto da realizzare per tappe, e destinato a rivoluzionare la mobilità del capoluogo. Per il tratto cittadino - dalla stazione al nuovo ospedale, passando sotto la stazione dei treni e con un grande polo di interscambio all'ex Sit.

Non sfugge a nessuno che si tratti di una partita giocabile solo se si sapranno intercettare risorse a livello Provinciale, statale con le Ferrovie ed Europeo, visto che si tratta di temi che privilegiano il basso impatto ambientale: «È fondamentale investire per creare un valore aggiunto sul territorio, ridurre i costi di gestione, creare opportunità di crescita sostenibile per le persone e per le imprese. Solo così potremo giustificare il ricorso al debito, considerato oggi l’unico strumento di sostegno per superare la grande crisi provocata dalla pandemia. Dovremo sviluppare progetti di qualità, cadenzati secondo logiche condivise e coerenti con le esigenze del territorio, con sostegni finanziari stabili e trasparenti e con risultati validi sul piano ambientale e sociale. Per non fraintendere, dobbiamo chiarire che i progetti per la città nascono dalla volontà di costruire un sistema di mobilità pubblica sostenibile e attraente e per questo è fondamentale il confronto con le Circoscrizioni».

Partite da centinaia di milioni di euro che partono dal capoluogo ma che possono avere riflessi positivi per tutta la Provincia visto che Facchin, per formazione e per aver lavorato sia per Rfi che per Autobrennero su progetti di grande respiro, conosce molto beme: «Sulla partita dei trasporti ci deve credere il territorio, chi ci lavora in prima persona e pensa che quello che si sta facendo sia buona cosa per il futuro. A me sembra che tutte le forze imprenditoriali abbiano manifestato il proprio apprezzamento per questo progetto. Poi su questo si innesta la funivia per il Bondone, si può innestare il tram, il Nordus. Lo stesso recupero della città. Ma prima di fare tutti questi inserimenti, occorre partire con il progetto principale che sarà disegnato nel fondovalle: il resto va costruito intorno. Non il contrario» ci aveva detto tempo fa. Ed anche in Provincia la nomina di Facchin viene vista con favore, visto che si occuperà di temi che conosce perfettamente con ricadute ben oltre il comune capoluogo.G.T.









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