Montagna

Rifugi Sat: ecco i tre nuovi gestori per Carè Alto, Mandron e Sette Selle

Gianni Mittempergher, Denis Redolfi e Ruggero Samaden. Il Sette Selle aprirà il 1° maggio, gli altri due a metà giugno (nella foto, Gianni Mittempergher del Carè Alto)



TRENTO. Ecco i nuovi gestori per tre rifugi SAT. Al rifugio Carè Alto arriva Gianni Mittempergher, al rifugio Mandron ci sarà Denis Redolfi, la gestione del rifugio Sette Selle è stata assegnata a Ruggero Samaden.

Un’apposita Commissione istituita da SAT ha vagliato gli allegati e i documenti prodotti, scegliendo i candidati idonei dopo uno specifico colloquio in cui si chiedeva tra i requisiti (richiesti dalle norme Provinciali): conoscenza del territorio, delle vie di accesso al rifugio e ai rifugi limitrofi, capacità di prestare, eventuali, necessarie azioni di primo soccorso. A decretare le nomine il Consiglio centrale della SAT lo scorso 21 marzo.

RIFUGIO MANDRON

Entusiasta Denis Redolfi, del Mandron. Classe 1979, nato in Trentino e cresciuto a Mezzana in Val di Sole, Denis Redolfi è maestro di sci alpino e allenatore di sci club. “Da piccolo pensavo solo a sciare, ma poi all’età di 16 anni ho iniziato ad avvicinarmi al mondo dell’alpinismo, con passeggiate, arrampicate e brevi gite con gli sci d’alpinismo. – racconta il gestore del Mandron - Con la mia famiglia gestisco un hotel a Mezzana e ora la mia futura casa diventerà il rifugio Mandrone. Sarà un luogo di aggregazione, di riparo e caloroso, l’obiettivo è creare un team di ragazzi giovani, appassionati di montagna. Sarà la nostra casa d’alta montagna, offriremo piatti locali e genuini e il nostro punto di forza sarà la super colazione, per permettere ai nostri escursionisti e alpinisti di affrontare le proprie mete in piena forma. Ma non saremo un albergo, il rifugio deve rimanere ciò che è: un rifugio. Siamo pronti ad accogliere i futuri ospiti, escursionisti e alpinisti. Un piatto caldo non si nega mai a nessuno, in montagna non ci sono orari”. Apertura prevista metà giugno.

RIFUGIO SETTE SELLE

Già operativo Ruggero Samaden, del Sette Selle. Classe 2001, di Pergine, Ruggero Samaden gestirà il Sette Selle insieme a Gabriele Andreatta, classe 2002, di Regnana (Bedollo). “La nostra proposta – racconta Samaden - parte dal pensiero che un rifugio alpino possa trasformarsi nel centro di una rete sociale, andando oltre la sua importante funzione tradizionale, per diventare un punto di riferimento culturale che rappresenti e diffonda i valori del territorio e della montagna”. Ruggero Samaden, perito agrario, lavora come tecnico in ambito agricolo/zootecnico per la Provincia autonoma di Trento e nei weekend e giorni festivi presso il rifugio Sette Selle. Membro del Soccorso Alpino, passa la maggior parte del suo tempo libero in montagna, in estate correndo e arrampicando e in inverno con gli sci d’alpinismo. Gabriele Andreatta sta ultimando gli esami per diventare accompagnatore di media montagna. Anche lui nei weekend e nei giorni festivi lavoro presso il rifugio Sette Selle. “Il nostro obiettivo a livello di affluenza turistica è quello di cercare un equilibrio con l'ambiente circostante e le caratteristiche uniche della struttura, mantenendo un alto standard di qualità del servizio. Non cercheremo quindi di aumentare l’affluenza nel mese di agosto, punteremo piuttosto attraverso tutte le iniziative proposte precedentemente a dare più continuità durante l’anno inserendo varie attività nei periodi più ’vuoti’”. Apertura prevista 1° maggio.

RIFUGIO CARE’ ALTO

Soddisfatto Gianni Mittempergher, del Carè Alto. Classe 1974, di Rovereto, Gianni Mittempergher lascia l’esercizio rurale de Il Masetto di Terragnolo. Grande appassionato di montagna ha compiuto nel 2003 due trekking in Nepal (campo base Everest e circuito dell’Annapurna), la salita del monte Bianco con gli sci d’alpinismo, del Jbel Toubkal (m 4167) durante un viaggio in Marocco, un trekking sui Lefka Ori a Creta, la traversata delle Maddalene e del Lagorai oltre all’ascensione di numerose cime in Trentino Alto Adige sia a piedi che con gli sci, e di vie ferrate. “Gestire il Carè Alto - dice - è fare un passo avanti e un passo indietro. Indietro perché torno a quando ero più giovane con diverse esperienze in rifugio e avanti perché mi faccio carico di una nuova assunzione di responsabilità. Il nostro obiettivo è quello di portare avanti la gestione del Carè Alto con la sensibilità di raccontare e far conoscere che il rifugio è una porta aperta sulla montagna, non un’attrazione turistica in sé”. Mittempergher in passato è stato tra i gestori del rifugio SAT Damiano Chiesa sul monte Altissimo, ha lavorato presso il rifugio alpino Viote sul monte Bondone, presso il rifugio SAT Silvio Agostini in val d’Ambiez, nelle Dolomiti di Brenta, presso il rifugio Passo Santner, nel gruppo del Catinaccio. “La scelta di lavorare nei rifugi di montagna mi ha permesso di imparare ad affrontare i problemi che si verificano in contesti in cui è necessaria una buona manualità e capacità decisionale – dice ancora il gestore del Carè Alto -. Ho un profondo rapporto con la montagna, derivante da una lunga e assidua frequentazione e dall’impegno ambientalista a cui mi sono sempre dedicato con passione”. Apertura prevista a metà giugno.













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