Quando l’energia pulita fa guadagnare i cittadini 

Viaggio nell’innovazione/6. Cresce il mondo del crowdfunding energetico: soldi prestati via web dalla gente per finanziare impianti e progetti. L’idea (in parte trentina) di Ecomill


Luca Petermaier


Trento. Sapevate che basta un clic per guadagnare con l’energia verde? Come? Diventando soci di una start-up innovativa - ed esempio - oppure comprando una piccola quota di un impianto di energia rinnovabile e persino finanziando interventi di recupero energetico promossi dal vostro Comune. Si chiama «equity crowdfunding» ed è una (innovativa) forma di azionariato diffuso che sta toccando da vicino anche il Trentino.

Le difficoltà del credito

Le crescenti difficoltà di accesso al credito, infatti, hanno aguzzato l’ingegno non solo delle aziende o delle società pubbliche chiamate a sostenere il tessuto imprenditoriale, ma anche di altri privati (e dunque imprenditori) per trovare nuove vie di sostegno economico alle buone idee. Sono nate, in questo modo, le piattaforme di «equity crowdfunding» che funzionano così: il gestore della piattaforma web coinvolge aziende o enti pubblici che hanno delle idee da finanziare nei settori dell’energia rinnovabile e le mette in contatto con i potenziali finanziatori, che altro non sono che cittadini che credono in questo settore e hanno dei soldi da investirci.

Basta un clic

I privati accedono via web alle piattaforme di crowdfunding, vagliano i progetti finanziabili e poi investono il loro denaro. Naturalmente i gestori della piattaforma hanno precedentemente selezionato i progetti verificando portata e sostenibilità economica. In genere si tratta di piccoli finanziamenti (qualche centinaio di migliaia di euro) a progetti che hanno tassi variabili di rischio, ma con rendimenti che possono andare dal 4% fino al 9%. Questa modalità di accesso al credito nasce in Italia nel 2012, ma inizia a svilupparsi solo negli ultimi due anni. E i numeri dimostrano il crescente interesse: nel 2017, in Italia, sono stati finanziati progetti e aziende per 11 milioni di euro, l’anno scorso per oltre 36 milioni. Secondo uno studio dell’Università Bocconi sono già 29, in Europa, le piattaforme di crowdfunding operative dedicate a investimenti energetici.

L’interesse in Trentino

Ma cosa c’entra il Trentino in tutto questo? C’entra eccome. Primo perché già ora la Provincia (con Trentino Sviluppo) è coinvolta nel mondo dei finanziamenti alternativi alle aziende. E secondo perché è anche un po’ trentina «Ecomill», piattaforma di equity crowdfunding con sede a Milano. Un po’ trentina perché uno dei soci (insieme a Chiara Candelise e Fabio Malanchini) è Aldo Moauro che - a discapito del cognome - è trentinissimo. Ecomill offre servizi di raccolta capitale a varie tipologie di promotori di progetti energetici e ambientali, incluse Esco, utilities, imprese e amministrazioni pubbliche e terzo settore (ad esempio progetti di efficientamento energetico di illuminazione ed edifici pubblici, o di riqualificazione urbana) in cui il crowdfunding possa svolgere sia il ruolo di reperire risorse per gli investimenti, sia risulti uno strumento di coinvolgimento dei cittadini.

In questi mesi Ecomill si è mossa molto in Trentino, come spiega Fabio Malanchini: «Abbiamo avuto contatti con la Provincia e Trentino Sviluppo, ma anche con Dolomiti Energia ed Fbk fino alla Federazione delle Cooperative e al Comune di Trento. Stiamo riscontrando grande interesse e lavoriamo già ad un progetto in val di Cembra nel quale dovrebbe essere coinvolta anche la pubblica amministrazione. Ecomill vuole finanziare non solo progetti di start-up, quindi con elevati valori di rischio-rendimento, ma anche iniziative “pubbliche” di efficientamento energetico che offrono rendimenti minori ma consentono di coinvolgere i cittadini in una sorta di azionariato diffuso».

In fin dei conti una moderna forma di cooperazione, no?













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