la crisi 

Pernigotti, la proprietà turca: «Siamo pronti a vendere»

ALESSANDRIA. La proprietà turca della Pernigotti sarebbe disposta a vendere. È quanto trapela dall'incontro di ieri sera, a Palazzo Chigi, tra Zafar Toksoz, che con il fratello possiede la storica...



ALESSANDRIA. La proprietà turca della Pernigotti sarebbe disposta a vendere. È quanto trapela dall'incontro di ieri sera, a Palazzo Chigi, tra Zafar Toksoz, che con il fratello possiede la storica azienda dolciaria, il premier Giuseppe Conte e il il ministro per lo Sviluppo economico Luigi Di Maio. Indiscrezioni accolte «in modo molto positivo» dai lavoratori in presidio davanti allo stabilimento di Novi Ligure dallo scorso 6 novembre per protestare contro l'ipotizzata chiusura. In attesa di notizie ufficiali, la richiesta dei sindacati non cambia. «In attesa di essere riconvocati al tavolo ministeriale - sottolinea Tiziano Crocco della Uila Uil - ribadiamo la necessità di ottenere il passaggio della cassa integrazione per cessata attività a quella per ristrutturazione. Solo così ci sarà più tempo a disposizione». «Se le indiscrezioni diventassero certezze - aggiunge Luca Patelli, uno dei portavoce dei lavoratori in assemblea - vorrebbe dire che si inizia a utilizzare il buonsenso, quello che finora è mancato». Ad alimentare le speranze dei lavoratori del noto marchio di gianduiotti e cremini è anche il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, che nei giorni scorsi si è recato a Novi Ligure per incontrare i lavoratori in sciopero. «Le autorità turche mi hanno confermato la disponibilità a trovare un compratore per Pernigotti - scrive Tajani su Twitter -. Mi auguro che questa nostra eccellenza abbia un futuro italiano a Novi Ligure. Sono ottimista».













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