Isa cede le sue quote in Btb: un’operazione da 36,5 milioni

Esercitata l’opzione di vendita (che scadeva a fine mese) con una plusvalenza di 17 milioni Tononi: «Rimarrà la nostra banca di riferimento. E avremo ancor più attenzione a questo territorio»


di Pierluigi Depentori


TRENTO. A seconda dei punti di vista: è un passaggio epocale o una normale operazione finanziaria. Epocale, perché riesce difficile, ripensando ad esempio ai tempi eroici del presidente Kessler,  immaginare Isa staccata da Btb - e infatti i due soggetti coinvolti dicono che «non c’è rottura e che non c’è abbandono» - e normale, perché chiunque, avendone la possibilità, venderebbe le sue quote nel momento migliore e alla cifra migliore. Entrambi i soggetti coinvolti, comunque, ci tengono a precisare che è un passaggio già previsto da tempo, che non altera (né li altererà in futuro, visto che Btb resterà la banca di riferimento) i rapporti  storici che legano l'Istituto Atesino di Sviluppo alla Banca di Trento e Bolzano. Basti dire che in via Mantova, nella rinnovata sede storica di Btb, fanno sapere che Intesa Sanpaolo ha già deciso che respingerà le dimissioni (che saranno formalizzate in queste ore) dei tre consiglieri e del sindaco nominati da Isa. La notizia scarna dice che l’Istituto Atesino di Sviluppo spa cede a Intesa Sanpaolo spa 11.052.841 azioni di Banca di Trento e Bolzano spa, corrispondenti all’8,72% del suo capitale, al prezzo unitario di euro 3,3029.

In sostanza, ieri si è deciso di dare esecuzione ad un accordo stipulato fra Intesa Sanpaolo ed Isa nel dicembre 1995 - successivamente aggiornato nell’aprile 2007 e nell’ottobre 2008 - che prevedeva, fra l’altro, impegni di stabilità nell’azionariato della banca, diritti di governance e opzioni reciproche - di acquisto e vendita - sul pacchetto azionario detenuto da Isa in Btb.

Per Isa, in particolare, era previsto un diritto di vendita della partecipazione in Btb a favore di Intesa Sanpaolo esercitabile fra il 1° settembre 2012 e il 31 ottobre 2012.

Esercitando questo diritto Isa incasserà un prezzo di circa 36,5 milioni di euro (con una plusvalenza di 17 milioni di euro) e l’accordo cesserà di avere efficacia. Intesa Sanpaolo porterà la propria partecipazione in Btb all’87% circa.

«Si completa oggi un ciclo avviato già a metà degli anni Novanta - dice Massimo Tononi, presidente dell'Istituto Atesino di Sviluppo - questa ulteriore cessione completa il percorso di accompagnamento della crescita e del radicamento di Btb sul territorio. Btb è parte importante della storia di Isa e rimarrà come banca di riferimento».

«Questa operazione si perfeziona in un momento difficile per i mercati finanziari. Isa potrà cogliere questa opportunità per rinforzare il proprio assetto patrimoniale e finanziario. Ciò consentirà ad Isa, sempre attenta alle dinamiche economiche del territorio - continua Tononi - di continuare ad investire in iniziative che possano avere una ricaduta positiva sulla comunità». Alla domanda sul come Isa intenda investire questo patrimonio, Tononi ribadisce che è presto per dirlo, ma che ci sarà una grande attenzione per il territorio.

 Il direttore generale di Btb, Nicola Calabrò, anche ieri ha ribadito che Btb, pur all'interno di un grande gruppo come quello rappresentato da Intesa Sanpaolo,  resta profondamente trentina: l'uscita di Isa dal capitale non va dunque letto in altri modi. «Del resto -  aggiunge il presidente di Banca di Trento e Bolzano, Mario Marangoni - l'uscita di Isa avviene dopo tanti anni: una lunga stagione nella quale  è stato possibile valorizzare nel migliore dei modi la presenza del socio storico della banca. Btb è oggi una realtà consolidata a livello regionale ed ha accresciuto negli ultimi anni il suo ruolo di banca locale, sfruttando nello stesso tempo l’appartenenza ad uno dei più solidi gruppi bancari europei. Con Isa continueremo a condividere altre iniziative e gli ottimi rapporti esistenti permetteranno sicuramente di poter individuare ulteriori possibilità di collaborazione», conclude Marangoni.

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