MUSICA

Springsteen, ritorno con malinconia. Ma con tanta voglia di superare il buio

E' uscito "Hello Sunshine", primo singolo di "Western Stars". Il cantante americano mostra ancora una volta il bisogno di luce e spiega la sua battaglia quotidiana contro la depressione, malgrado il successo e la famiglia


di Luca Giudici


Nel lontano 1972, un cantante di nome Don McLean incise un brano che lo ha reso famoso in tutto il mondo. Il brano si intitolava American Pie (in tempi più recenti lo ha interpretato anche Madonna), e raccontava del giorno in cui la musica morì (the day the music died, era il sottotitolo). Quel giorno era il 3 febbraio 1959, quando il piccolo aereo che trasportava Buddy Holly e Ritchie Valens cadde nelle campagne dell’Iowa, infrangendo le speranze di due giovani promesse, due ragazzi poco più che ventenni che sperimentavano i primi vagiti del Rock and Roll.

In un certo senso sembra che anche per Bruce Springsteen la musica si sia fermata quel giorno. Il suo sguardo torna con una certa tristezza agli albori della musica, quando ogni speranza era legittima, e tutto sembrava dovesse andare per il meglio, nel mondo finalmente risorto dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Con il senno di poi quell’incidente aereo forse andrebbe letto come una grande metafora della crisi che la generazione nata nel mondo nuovamente libero avrebbe dovuto affrontare.

Bruce Springsteen, che quest’anno compirà settant’anni, e che quindi rappresenta perfettamente quella generazione di americani, ha percorso tutte le vie della musica, calcato i palchi di tutto il mondo e suonato di fronte a milioni di persone, eppure oggi vi è in lui una nota di nostalgia, forse un rimpianto verso quell’incredibile mondo che era l’America di quegli anni e che per lui rappresenta – inevitabilmente – la gioventù perduta.

Pochi giorni fa, dopo una sorta di caccia al tesoro sui social media che ha letteralmente fatto impazzire i fans di tutto il mondo, Springsteen ha annunciato per il 14 giugno l'uscita del nuovo album, che si intitolerà Western Stars, e ha messo on line il nuovo singolo, Hello Sunshine.

 

 

Nei giorni precedenti l'annuncio erano state rese pubbliche delle immagini, fotografie di zone desertiche, tra cui il famoso Joshua Tree desert, che ha influenzato molti musicisti, a partire da Jim Morrison e Graham Parson dei Byrds, che ha voluto spargere qui tra le sabbie le sue ceneri, fino a Keith Richards e agli U2, che ne hanno tratto un album indimenticabile. Il video del brano mostra anch'esso immagini di zone desertiche. Immagini sfocate e riprese da un auto in movimento, una Chevrolet El Camino, un modello storico per l'immaginario di una generazione.

 

 

La canzone è una ballata molto classica, che Springsteen canta con una voce grave e morbida, quasi ispirato dagli ultimi album di Johnny Cash. Lui stesso ha indicato chiaramente la musica a cui si è ispirato per questo album, e ha parlato della pop music in California a cavallo tra i ’60 e i ’70. Lui stesso ha avuto modo di indicare molti nomi tra gli autori musicalmente vicini a questa canzone (l’unica per ora nota dell’album) e inoltre dalla critica sono stati aggiunti altri nomi, quali Glenn Campbell, Burt Bacharach, Lee Hazelwood, Fred Neil, Harry Nilsson, Roy Orbison, lo stesso Elvis.

Leggendo le interviste in cui ha parlato, più o meno indirettamente di questo album e delle canzoni che contiene, sembra che il cuore dell’album sia stato scritto e pensato tra la fine del 2010 e il 2011, ovvero dopo la fine del tour di Working on a dream e prima che scrivesse i brani per Wrecking Ball. In quel periodo lui dice di avere registrato circa quaranta canzoni, e quindi ne mancano ancora molte all’appello, pur considerando i tredici brani di cui è composto quest’album. Dei brani registrati in questo periodo fanno probabilmente parte anche quelli di American Beauty, un Ep uscito nel 2014, che sono affini all’atmosfera che circonda questo nuovo album. Nelle pagine dell’autobiografia riferite a questo periodo Springsteen racconta di come la depressione che lo assilla da tutta la vita, e per cui è in cura da decenni, fosse tutt’altro che debellata.

Scopriamo così che un uomo apparentemente nel pieno del suo successo, considerato in tutto il mondo come uno dei maggiori cantanti viventi, padre e marito felice, non riesce a trascorrere una serata sereno con gli amici senza gli antidepressivi. La musica che nasce da questa condizione è quella di un artista incredibilmente positivo e pieno di vita, ma che è costretto a combattere ogni giorno con un nemico insidioso e pericoloso. Le parole del singolo raccontano proprio questo impegno continuo, e si rivolgono alla luce, a cui chiede insistentemente won’t you stay? Non vuoi restare? È proprio il timore che la luce lo abbandoni ciò che spinge Springsteen a cercare di affrontare ancora una volta il buio e la solitudine, cercando l’aiuto nelle due fonti da cui ha tratto energia in tutta la sua vita: la famiglia e la musica.













Scuola & Ricerca

In primo piano