Volume basso, 200 persone al massimo e mai di notte

FOLLA: limitare il numero di partecipanti ai grandi eventi culturali e musicali indicativamente a un massimo di duecento persone, tenendo comunque conto delle peculiarità ambientali e naturalistiche...



FOLLA: limitare il numero di partecipanti ai grandi eventi culturali e musicali indicativamente a un massimo di duecento persone, tenendo comunque conto delle peculiarità ambientali e naturalistiche del luogo in cui si organizza l’evento.

PERIODO: evitare l’organizzazione di eventi nella stagione invernale (particolarmente priva di risorse per gli animali selvatici) e nel periodo di riproduzione della fauna.

ORARI: evitare le ore notturne e crepuscolari, in cui gli animali selvatici sono più attivi.

LUOGO: evitare la vicinanza a hot spot naturalistici o areali di presenza di specie di particolare interesse

RUMORE: l’esposizione al rumore è uno dei principali fattori di rischio per il degrado dell’ambiente e per la salute dell’uomo. Là dove possibile evitare l’amplificazione di suoni, evitare la diffusione di suono a livelli superiori ai 40-50db in ambiente naturale, ricorrere a tecnologie di diffusione del suono direzionali, in modo da evitare la dispersione del suono nell’ambiente.

LUCI: le luci artificiali in ambienti naturali possono avere effetti negativi importanti sugli uccelli che migrano o cacciano di notte. Dove possibile evitare l’illuminazione artificiale. Evitare l’utilizzo di fonti luminose di qualsiasi tipo e modalità dirette verso il cielo o verso superfici che possano riflettere la luce verso il cielo nelle ore notturne.

L’ASPETTO CULTURALE: nel documento c’è particolare attenzione alla cosiddetta “distorsione culturale” con l’obiettivo di porre attenzione all’idea di una “montagna usata come sfondo per manifestazioni che veicolano una cultura urbana, in aperto conflitto con quella alpina, che finisce con l’essere prevaricata”.













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