demografia

Un Trentino che fa meno figli ma si salva con gli stranieri

I dati dell'Ispat: il Primiero è la zona dove si nasce di meno e dove più residenti se ne vanno. Su le aree "da pendolari", Paganella col segno più



TRENTO. Non cambia il trend demografico negativo di alcune vallate trentine: l’ultimo aggiornamento di Ispat, infatti, registra le stesse criticità di un anno fa: il Primiero è di gran lunga la zona del Trentino dove si nasce di meno, e dove più residenti se ne vanno.

Al contrario, invece, fa ben sperare la Paganella: un comprensorio che - secondo la statistica - è l'unico territorio della provincia in cui nel 2022 il saldo naturale della popolazione ha chiuso con il segno positivo: ci sono stati più nuove nascite che decessi, al contrario di quanto accaduto nel resto del trentino.

Si parla però di poche unità: è solo di +5 (differenza fra quaranta decessi e quarantacinque nascite), il saldo positivo.

Il problema del Trentino, comunque, resta la denatalità: in tutto il resto della provincia la popolazione - per il saldo naturale ovvero la differenza tra nati e morti - continua a calare.

Anche con un calo di natalità, in ogni caso, il Trentino resta in campo positivo con i flussi: la popolazione aumenta - seppur di poco, solo un +2 per mille - ma appunto, unicamente grazie al saldo migratorio, ovvero al trasferimento in Trentino di nuovi residenti da altre zone d'italia e (soprattutto) dall'estero.

Per la statistica ispat, al 1° gennaio 2023, in provincia si contavano infatti 542.050 residenti, 1.092 in più rispetto all'inizio del 2022, ma con il saldo naturale che - come detto - è in profondo rosso.

Rispetto ai 5.442 deceduti nel corso del 2022 (con un tasso di mortalità stabile al 10 per mille - come l'anno precedente - e inferiore a quello medio nazionale del 12,1 per mille), i nati sono stati 4.007, cioè 183 in meno rispetto al 2021, con un tasso di natalità pari a 7,4 nati per mille abitanti, inferiore a quello dell'anno precedente (7,7 per mille) e comunque superiore rispetto alla media nazionale (6,7 per mille).

Il bilancio tra nuovi nati e decessi parla dunque di una popolazione in calo di 1.435 residenti, ma a "salvare" il tasso di crescita della provincia è il flusso migratorio dall'estero, che nel corso del 2022 ha portato in trentino 2.135 nuovi residenti stranieri.

Però la popolazione di cittadini non italiani complessiva cala, passando da 45.797 registrati a inizio 2022 ai 44.449 registrati a inizio 2023.

A completare il cosiddetto saldo sociale ci sono gli arrivi di nuovi residenti da altre zone d'italia (1.636), con 1.244 persone che hanno lasciato il trentino per altre destinazioni.

Il saldo migratorio fa crescere la popolazione provinciale in generale, dunque, ma non basta per garantire il segno più a determinati territori.

Il territorio in cui il calo dei residenti è stato più marcato nel corso dell'anno passato è ancora il Primiero, dove al saldo naturale negativo di 60 unità (60 nati e 124 morti) si è sommato un saldo migratorio in negativo per 94 unità.

Stesso trend anche in val di Fassa, con un saldo naturale negativo di 30 residenti (51 nati e 81 morti) e un saldo migratorio che ha fatto segnare un -34.

Anche nelle Giudicarie il saldo migratorio (94 nuovi residenti arrivati dall'italia e dall'estero) non è bastato per compensare il saldo naturale negativo (-154, frutto di 393 decessi e 239 nascite).

Al contrario, le comunità di valle che hanno fatto registrare un incremento di popolazione superiore alla media provinciale sono la comunità della Paganella (7,63 per mille, con il saldo naturale a +5 e quello migratorio a +33 per una popolazione complessiva pari a 5.018 residenti a fronte dei 4.980 del 2022); la comunità della Valsugana e del Tesino (6,88 per mille, con saldo naturale a -98 e quello migratorio a +282 e una popolazione attestatasi a 26.943 a fronte dei 26.759 del 2022); la comunità della valle dei Laghi (5,91 per mille con il saldo naturale a -26 e quello migratorio a +92, una popolazione attuale di residenti 11.230 a fronte dei 11.164 del 2022) e la comunità Alta Valsugana e Bernstol (4,14 per mille con il saldo naturale a -133 e quello migratorio a +362, 55.557 residenti attuali, a fronte dei 55.328 del 2022).

 













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