Un sardo porta il Primiero da Bonolis

Flavio Usai, dal 2011 animatore per bambini all’Hotel La Perla, ha partecipato al programma di Canale 5 «Avanti un altro»


di Paolo Silvestri


PRIMIERO. «Avanti un altro!», ed i quindici minuti di notorietà profetizzati da Andy Warhol, grande artista della pop art, sono serviti. Un pensiero che deve aver sfiorato anche Flavio Usai, ventiduenne sardo, ma primierotto d’adozione, ospite ieri della trasmissione di Canale 5, appunto “Avanti un altro!”, condotta da Paolo Bonolis. Una trasmissione che più che di un quiz ha tutte le caratteristiche per essere la cornice per far scatenare le gag del duo Bonolis - Laurenti e chi vi prende parte deve stare al gioco. Anche se non porta a casa nulla se non il ricordo di esser stato parte dello spettacolo. E Flavio Usai al gioco c’è stato fino in fondo. Mangiandosi i biscotti per risolvere il problema della sua magrezza messa alla berlina da Bonolis e poi impappinandosi involontariamente su domande anche banali, ennesima emozionatissima vittima delle telecamere e della prorompente verve dei due conduttori.

«E’ stata una bellissima esperienza - racconta Flavio Usai -. Era un gioco, non ho vinto, ma che importa! Tanto più che sono arrivato là senza aver sostenuto provini o aver chiesto di partecipare. Mi hanno scelto loro. Hanno fatto delle ricerche e mi hanno contattato: di me, incredibilmente, sapevano già tutto. Che sono sardo, che sono in Trentino dal dicembre del 2011 e che faccio l’animatore per i bambini al Family Hotel La Perla». Un’esperienza che per il ragazzo nativo di Porto Torres resterà scolpita per sempre nella memoria. «Anche se Bonolis e Laurenti sono inavvicinabili - spiega -. Loro li ho visti soltanto durante la registrazione del 13 febbraio scorso. Detto questo, staff, produzione e redazione sono stati fantastici. Mi sono fermato là tre giorni completamente a carico di Mediaset. In albergo eravamo noi concorrenti e i vari personaggi fissi che prendono parte alla trasmissione. Sono stati tutti cortesi e simpaticissimi. Non ci hanno fatto mancare nulla e mi sono divertito».

Flavio Usai in trasmissione ha ringraziato a destra ed a manca. Soprattutto chi a Transacqua lo fa sentire a casa. «Quando sono arrivato in Primiero è stata dura - ricorda -. Lavoravo come animatore per i bambini per una agenzia, guadagnavo poco, lavoravo sodo e sentivo la nostalgia della mia Sardegna. Volevo tornarmene a casa. Poi c’è stata Chiara Tavernaro, la titolare dell’Hotel La Perla, che mi ha dato l’opportunità di fare le stesse cose ma con uno stipendio che mi permetteva di vivere. Ed eccomi qua che capisco il dialetto anche se non oso parlarlo, perché il dialetto è cultura e la cultura di un posto va rispettata». Ma al suo qua potrebbe ora aggiungersi anche un “a lungo”. «Qui si lavora in regola come non accade altrove - aggiunge Flavio Usai - e poi c’è Isabella, la ragazza con la quale convivo ora». Un amore primierotto che se ne fa un baffo dei quindici minuti di notorietà vissuti da Bonolis.

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