Trento, migliaia ad ascoltare Saviano"La crisi dà potere alle mafie"

Auditorium stracolmo per la lezione dello scrittore napoletano che ha chiuso il festival dell'economia, centinaia di giovani anche davanti ai maxischermi montati nelle piazze: "E' difficile fare cultura in Italia, soprattutto nel sud". I soldi del narcotraffico - ha evidenziato Saviano - entrano negli istituti di credito e il problema verrà dopo la crisi perchè saranno loro a decidere chi finanziare e chi no



TRENTO. “E’ difficile fare cultura in Italia, ancora di più nel Sud”. E’ con questa riflessione che il giornalista e scrittore Roberto Saviano, ha aperto oggi a Trento il suo intervento, che chiude il Festival dell’Economia. “Essere introdotto da un editore come Giuseppe Laterza, un editore meridionale - ha sottolineato Saviano - mi rende contento. Parlare da meridionale a Trento inoltre non è scontato, perchè le parti del Paese si parlano sempre meno”.

Queste sue prime parole sono arrivate dopo che Giuseppe Laterza ha sottolineato come il potere di televisione e internet sino evidentemente sempre più forti. “I libri - ha aggiunto Laterza - sono apparentemente meno pervasivi di internet ma almeno finora molto duraturi. La storia di Saviano - ha concluso - fa riflettere sul potere della parola, un potere tutto speciale non assoluto. E’ un potere che tutti si possono prendere, una responsabilità, anche se magari non nella misura e con i rischi con cui se l’è presa Saviano”.

Tutto esaurito all’Auditorium e folla davanti ai maxischermi disposti in città per l’evento Saviano. Sono alcune migliaia le persone che hanno ascoltato la sua lezione sul tema ’Le mafie che controllano l’economia del Paesè.

Stracolmo l’Auditorium da 900 posti, anche con persone in piedi e migliaia di altre persone anche davanti ai maxi schermi montati in due piazze della città. Con una delle due piazze l’Auditorium si è collegato via schermo poco dopo l’arrivo di Saviano, tributandogli un grande applauso sia dalla sala che da fuori.

 Già all’ingresso del giornalista, salito sul palco come sempre con la scorta, l’Auditorium intero si era alzato in piedi per un applauso di alcuni minuti. In sala così come nelle piazze ci sono persone di ogni età ma soprattutto giovani e giovanissimi.

“Dalla crisi le organizzazioni criminali stanno ricavando enorme potere” ha detto Saviano, aprendo al Festival dell’Economia di Trento la sua lezione sul tema’Le mafie che controllano l’economia del Paese. Saviano ha ricordato un dato fornito dalla Procura nazionale Antimafia, che ha stimato il profitto annuo delle organizzazioni criminali più importanti italiane in 100 miliardi di euro.

 “Non si parla - ha spiegato Saviano - delle piccole bande o dei gangster, ma delle maggiori famiglie delle principali organizzazioni, quali’ndrangheta dell’Aspromonte, camorra dell’entroterra e Sicilia soprattutto con i catanesi, che stanno ormai organizzandosi come gli all star, quelli del basket negli Usa”.

 “Ci sono intercettazioni - ha continuato Saviano - che testimoniano come già due giorni dopo la caduta del Muro di Berlino ci fosse chi si organizzava per entrare nella rete di questo e di altri Paesi. Vicende analoghe riguardano Bulgaria, Ungheria e Polonia, dove le organizzazioni criminali comprano anche titoli di Stato”. “I soldi del narcotraffico - ha evidenziato Saviano - entrano negli istituti di credito e il problema verrà dopo la crisi perchè saranno loro a decidere chi finanziare e chi no. Sistematicamente la stampa italiana ed europea ignorano questi episodi, che compaiono spesso solo sulle cronache locali. Lo sappiamo da alcuni locali romani ad esempio, su cui ci sono inchieste aperte e così come da un’inchiesta calabrese, che ha indagato il tentativo di un’organizzazione aspromontina di entrare nella distribuzione delle mele a Trento”.













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