Tre periti per la morte di Sofia, uccisa dalla malaria a 4 anni

Trento. Tre periti al lavoro per la morte della piccola Sofia Zago, la bambina di quattro anni morta dopo aver contratto la malaria mentre era ricoverata del reparto di pediatria del Santa Chiara....



Trento. Tre periti al lavoro per la morte della piccola Sofia Zago, la bambina di quattro anni morta dopo aver contratto la malaria mentre era ricoverata del reparto di pediatria del Santa Chiara. Ieri il giudice La Ganga ha affidato l’incarico ad un infettivologo, Giovanni Guaraldi, dell’azienda ospedaliero universitaria di Modena e anche ricercatore, ad un medico legale, Erjon Radheshi dell’azienda sanitaria di Reggio Emilia e al pediatra Sergio Arnani. Il loro lavoro inizierà il 18 novembre data entro la quale i quattro indagati potranno chiedere la partecipazione alla perizia anche di loro consulenti. Già confermata quella dei tecnici scelti dagli avvocati Melchionda e Valer, che difendono la prima infermiera indagata. Non hanno ancora dichiarato cosa faranno i difensori delle altre due infermieri (avvocati de Bertolini e Chiariello) e del medico (non più in servizio), Isolabella.

Il quesito è molto “aperto” e chiede di verificare se siano rilevabili, in quello che è successo nel reparto di pediatria, dei profili di responsabilità negli eventi che hanno portato alla morte di Sofia. E quindi un’analisi sul fatto che nello stesso reparto fossero ricoverati sia bambini con la malaria che non infetti. Bambini che condividevano gli stessi spazi, gli stessi bagni, la stessa area ludica. E se tutto questo risponda a dei criteri di diligenza, perizia e prudenza. Il secondo aspetto è più tecnico e richiede la voce di un esperto per sapere per quanto tempo il sangue infetto dalla malaria possa mantenere la carica batterica. L’incidente probatorio, lo ricordiamo, era stato chiesto dal pm Gallina dopo che il gip aveva negato, per la seconda volta, l’archiviazione del caso.













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