SICUREZZA

Sulle strade trentine 513 morti in 14 anni

Tendenza al miglioramento negli ultimi anni, ma aumentano i fatti gravissimi legati alla distrazione: boom di contromano



TRENTO. Sono 513 le vittime della strada registrate in Trentino negli ultimi 14 anni (dal 2003 al 2016): una vera e propria strage che ha come unico aspetto positivo la diminuzione sensibile che si registra rispetto alla prima parte degli anni Duemila. Una strage che - secondo le analisi delle forze dell’ordine - è causata soprattutto dalla distrazione degli automobilisti. I numeri sono stati forniti dall’assessore Mauro Gilmozzi in risposta a un’interrogazione presentata dal consigliere provinciale Claudio Civettini che chiedeva conto di un aumento degli incidenti stradali in Trentino, come sostenuto dal’ultimo rapporto Aci dati Istat. In realtà l’aumento si riferisce all’ultimo periodo (per quanto riguarda incidenti e feriti) con un’impennata di vittime nel 2015 quando le statistiche sono state influenzate da alcuni gravissimi incidenti causati da automobilisti contromano (un tipo di incidente catalogato come distrazione). Proprio sul fronte del fenomeno dei contromano - ha spiegato l’assessore - la Provincia è intervenuta con l’installazione di segnaletica preventiva nei tratti considerati più a rischio.

Dai dati forniti dall’assessore emerge questo: la maggior parte degli incidenti si verifica sulle strade di competenza provinciale e statale, seguite dalle strade locali (comunali) e infine dall’Autobrennero. Le strade più pericolose? Sono quelle che sopportano anche il maggior carico di traffico: la Supervalsugana (in vari tratti, soprattutto quelli dove non ci sono le carreggiate separate); la circonvallazione di Trento; la strada del lago di Loppio fra Rovereto e Riva; il tratto della ss43 nei pressi della Rocchetta (tra Mezzolombardo e il bivio per la Paganella); la statale delle Dolomiti, in particolare nel tratto della valle di Fassa, tra Predazzo e Canazei e la Gardesana Occidentale tra Riva del Garda e Trento.

Secondo i dati forniti dalla Provincia gli investimenti per interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria sono stati di 41 milioni (nel 2014), 38 milioni (nel 2015 e nel 2016) e di circa 32 milioni nel corso di quest’anno. Sempre con l’obiettivo di prevenire le tragedie della strada la Provincia ha sostenuto le campagne “Non basta il casco, usa la testa”; “Non perdere la testa, vivi la vita” e “No credit”, cioè l’ultima campagna realizzata negli anni 2016 e 2017 in sinergia con la Provincia di Bolzano.

Secondo l’assessore Gilmozzi l’aumento degli incidenti mortali legati alla “guida distratta” si spiega con la mancanza di cultura della guida in sicurezza: «Un tema affrontato dallo Stato con le recenti innovazioni normative riguardanti il ritiro della patente e dalla Provincia autonoma di Trento con gli interventi per la messa in sicurezza dei tratti stradali di propria competenza e con la realizzazione di campagne per la guida sicura» ha detto Gilmozzi. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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