Stop all’ampliamento della discarica ai Lavini

Dopo la contrarietà all’impianto di compostaggio , il consiglio comunale all’unanimità chiede alla Provincia di bloccare qualsiasi ipotesi di sviluppo


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Stop all’ampliamento della discarica provinciale ai Lavini. Il no a qualsiasi ipotesi futura di sviluppo dell’area che da quarant’anni raccoglie rifiuti non solo della Vallagarina è arrivato dal consiglio comunale che all’unanimità ha approvato la proposta di mozione avanzata dalla circoscrizione di Marco. Un documento illustrato dal presidente Carlo Plotegher che si conclude con l’invito del consiglio «ad impegnare la giunta a esprimersi per una contrarieàt assoluta rispetto a ipotesi e/o future delibere della Provincia che prevedano di allargare, estendere e/o spraelevare l’attuale discarica».

Quello approvato l’altra sera è il secondo documento in materia di tutela dell’ambiente e della salute che ottiene il via libera dell’intero consiglio comunale. Non più tardi di qualche settimana fa, su proposta della commissione ambiente, era passata la mozione con la quale, entro 30 giorni, si chiedeva alla Provincia di emanare una normativa sulla gestione degli impianti di compostaggio (leggi la Pasina al Navicello), un termine superato il quale in sostanza il Comune avrebbe avuto carta bianca per intervenire direttamente sulla ditta: in sostanza far cessare le lavorazioni puzzolenti.

Ora l’attenzione si sposta sulla discarica ai Lavini. Una discarica in funzione da una quarantina di anni per la quale c’è un progetto di riprofilatura delle rampe (per poter accogliere più rifiuti anche se nessuno parla apertamente di ampliamento), progetto al momento bloccato per il ricorso di una ditta e in fase di definizione da parte della Provincia. «La città ha dato e sta dando tanto in materia di raccolta e smaltimento di rifiuti: una discarica da 40 anni e un impianto di depurazione e di compostaggio da una decina. Ora chiediamo altrettanta attenzione nei nostri confronti da parte della Provincia» afferma il sindaco Andrea Miorandi. Che aggiunge: «Il consiglio con il suo no si mobilita per un cambio di passo e la contrarietà all’ampliamento va letto come stimolo per fare di più come raccolta differenziata».

E a proposito di differenziata il sindaco rilancia: «Abbiamo raggiunto l’obiettivo del 65% della legge europea e della norma della Provincia. Con l’introduzione del porta a porta con i sacchi azzurri la città ha risposto con un più 8% in progressione. Si può fare di più: l’obiettivo nostro è quello di arrivare al 70% di raccolta differenziata». Visto che il no all’ampliamento della discarica è arrivato da tutte le forze politiche, Miorandi fa appello alla «coerenza e responsabilità che significa accettare la differenziata e il porta a porta più spinto». E lo stesso invito è rivolto a tutti i cittadini perché «se non vogliamo discariche dobbiamo impegnarci di più sul fronte del riciclaggio dei rifiuti».

Per Miorandi «è paradossale che si discuti nel 2012 di ampliamento della discarica come soluzione al problema dei rifiuti. C’è un ritardo strutturale dell’impiantistica che va potenziata, una situazione di precarietà che la Provincia deve risolvere. Il Trentino dipende dal Veneto per l’umido, ma se il Veneto dicesse basta o si dovesse affrontare l’emergenza, cosa succederebbe? L’impianto previsto a Cadino di Faedo non basterebbe. Per rimanere nel nostro territorio, penso che si dovrebbe integrare la Pasina con il biodigestore trovando una soluzione pubblico/privato che sia percorribile».

Da Rovereto, dunque, non arriva solo un no o una sollecitazione a chiudere la discarica, ma un invito alla Provincia ad intervenire al più presto.

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