«Scuola e genere, ora è una giunta etica» 

L’indignazione di Ghezzi, Futura 2018, dopo lo stop ai corsi sul tema. E l’ex assessora Ferrari, Pd, rincara la dose



TRENTO. Lo stop ai corsi sull’eguaglianza di genere nelle scuole annunciato dalla giunta Fugatti suscita le reazioni di chi siede all’opposizione in Provincia. Molto duro a riguardo Paolo Ghezzi, Futura 2018: «La nuova, scientifica conferma che in Trentino non è andata solo al potere la Lega, ma una giunta etica che pretende di imporre i valori delle famiglie trentine. Resistere sarà l'unica risposta, morale e politica». Dura anche la risposta dell’ex assessora alla cultura, Sara Ferrari, Pd, che sui progetti di eguaglianza di genere aveva puntato molto nella scorsa legislatura.

Ma torniamo a Ghezzi: «È proprio in coerenza con questi (dis)valori che la Lega sta strumentalizzato il concetto di "genere" con la solita bufala dell' "ideologia gender", che ora pare aver assunto anche la forma di un marziano. Ecco trovato il facile pretesto per bloccare quel po' di educazione alla parità di genere che veniva proposta alle scuole, un modo per contrastare il bullismo, la mancanza di rispetto verso gli altri, la volgarità oggi imperanti. Come si fa poi a dire di essere contro il diffondersi della violenza verso categorie ben precise di persone? Chi non la pensa come loro viene dipinto come un marziano, un rivoluzionario che vuole sovvertire la “natura”, un fanatico desideroso di abbattere i fondamenti della civiltà. Ci auguriamo che l’assessora Stefania Segnana colga l’occasione di questa pausa di riflessione per conoscere in dettaglio i progetti sospesi e soprattutto le persone che li gestiscono concretamente: incontrerà intelligenti professionisti, donne sensibili e preparate, magari giovani, magari madri di famiglia. Insomma gente “normale”. La giunta provinciale invece ripropone un modello di società patriarcale, con al centro l’uomo bianco e eterosessuale, fondamentalista dal punto di vista religioso, retrivo nei rapporti sociali. E che è spaventato e quindi odia qualsiasi “diverso”. Di questo passo una comunità sprofonda nella barbarie» chiude Ghezzi.

L’ex assessore Ferrari interviene a nome di tutto il gruppo del Pd: «I percorsi sulle pari opportunità si fanno da alcuni anni e sono sempre più apprezzati da docenti, dirigenti, studenti e genitori. Si tratta di progetti educativi che hanno lo scopo di insegnare a maschi e femmine a relazionarsi in maniera corretta nel rispetto delle differenze. I percorsi proposti alle scuole sono frutto di un coordinamento tra ufficio pari opportunità della provincia, commissione pari opportunità provinciale, iprase e Università di Trento che ne garantisce la supervisione scientifica. Un'esperienza di proposta didattica cresciuta nel tempo, unica e all'avanguardia a livello nazionale, che ha sempre coinvolto i genitori e non ha mai riscontrato problemi».

Chiude Ferrari: « Le attività mirano ad educare maschi e femmine al rispetto reciproco, nelle differenze, cioè a dire che uomini e donne valgono uguale (a dispetto dei dati che ci indicano ultimo paese europeo per rispetto dell'uguaglianza di genere). Questo lavoro culturale educativo rappresenta la più potente azione di prevenzione della violenza sulle donne che si possa mettere in campo, perché costruisce la consapevolezza nei giovani che non c'è chi è giustificato a dare botte e chi è tenuto a prenderle. Inoltre, la conoscenza degli stereotipi sui ruoli culturalmente precostituiti di donne e uomini nella nostra società, aiuta studenti e studentesse a compiere le proprie scelte formative».(g.t.)













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