Scopre che non è suo figlio alla sagra del paese

Un uomo vuole l'esame del dna dopo le chiacchiere uscite alla festa patronale


Ubaldo Cordellini


TRENTO. Ha scoperto durante la festa del paese di non essere il padre di suo figlio. A un tavolo della festa, l'anno scorso, dopo aver scolato numerose birre, gli amici gli hanno detto che suo figlio in realtà non sarebbe suo. Così un uomo di 43 anni della val di Fassa ha avviato una causa di disconoscimento della paternità davanti al giudice Giulian Segna, del Tribunale di Trento. L'uomo, difeso dall'avvocato Luca Talmon, asserisce che, in base a una serie di notizie raccolte in paese, sarebbe venuto a conoscenza del fatto di non essere il padre di quello che adesso è ormai un ragazzo.

La famiglia del giovane si è costituita in giudizio tramite l'avvocato Luca Conti e chiede al giudice di respingere la richiesta di disconoscimento avanzata dal padre del ragazzo. Adesso il giudice Segna disporrà l'esame del Dna per stabilire chi ha ragione. I fatti risalgono all'anno scorso. L'uomo aveva avuto una lunga storia con una donna della zona. La loro storia era stata abbastanza tormentata. Poi è nato un bambino, ma la storia non si è stabilizzata. Anzi. Le difficoltà sono aumentate fino a che i due non si sono lasciati.

Il bambino era stato riconosciuto dall'uomo. Il padre corrispondeva alla madre anche un assegno di mantenimento di 300 euro al mese. Tutto, però, è cambiato quando ormai il bambino aveva più di dieci anni. L'uomo avrebbe saputo alla festa del paese che la madre di suo figlio avrebbe avuto una relazione con un altro uomo prima della nascita del bambino. Non solo. La notizia sarebbe stata confermata dalla madre dell'uomo. La donna sarebbe stata anche più precisa, secondo il padre del ragazzo. Avrebbe detto al figlio che tra il trecentesimo e il centottantesimo giorno prima della nascita del bambino la madre avrebbe avuto una relazione sentimentale con un altro uomo. Un uomo del quale la mamma dell'uomo che vuol disconoscere il figlio non fa il nome.

Sulla base di queste notizie, sia quelle del paese che quelle avute dalla madre, l'uomo ha avviato la causa di disconoscimento di paternità. L'avvocato della famiglia della madre del ragazzo ha chiesto che questa richiesta venga respinta. In particolare, si fa notare che non è sufficiente la vox populi per avviare un'azione del genere che può provocare danni molto gravi per il figlio dell'uomo. L'avvocato Conti, inoltre, fa notare che è alquanto strano che la madre dell'uomo, nonché nonna del ragazzo, si sia decisa a parlare solo dodici anni dopo. Adesso sarà l'esame del dna a stabilire chi ha ragione. E resta un senso di grande tristezza per un ragazzo al centro di una guerra senza quartiere senza averne nessuna colpa.













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