Scontri al Brennero, condannati gli anarchici

Pene dai 12 ai 16 mesi. Niente condizionale per la trentina Sabrina Napoli Indagini ancora in corso per individuare tutti i responsabili degli episodi violenti


di Mario Bertoldi


BOLZANO. Tutti condannati ma già rimessi in libertà. I sei anarchici arrestati sabato pomeriggio durante le ore di guerriglia al Brennero hanno potuto lasciare le celle nella serata di ieri. Le condanne però sono state severe. A due dei manifestanti inquisiti il giudice Ivo Perathoner ha anche negato la sospensione condizionale della pena, concessa invece ai loro quattro compagni di sventura. La sentenza è stata letta in aula ieri pomeriggio poco dopo le 17.30. La camera di consiglio è durata un paio d’ore. Alla fine, come detto, sono tornati tutti a casa ma sono stati tutti condannati. Le condanne più severe sono state riservate alla roveretana Sabrina Napoli (che paga anche i suoi precedenti specifici) e al croato Nemanja Durdevic. Ad entrambi il tribunale ha inflitto un anno e quattro mesi di reclusione senza sospensione condizionale della pena e con la misura cautelare del divieto di dimora in Alto Adige. Questo significa che quando la condanna passerà in giudicato (se non sarà riformata) i due anarchici dovranno scontare la pena oppure chiedere l’affidamento ai servizi sociali in prova.

Le altre quattro condanne sono state inflitte, invece, con il beneficio della condizionale. A Luca Fogli di Ravenna sono stati inflitti un anno e quattro mesi, a Stefano Marri di Venezia e Cristian Siciliano di Vimercate un anno e due mesi a testa, a Miriam Martini di Verona un anno.

La giornata in tribunale non è stata delle più serene. Un gruppo di anarchici ha infatti organizzato sin dalla mattina un presidio davanti a palazzo di giustizia per chiedere a gran voce la scarcerazione dei loro compagni. Sono stati anche issati striscioni in tela bianca con alcuni slogan tra cui «Abbattere le frontiere al Brennero e ovunque». Polizia e carabinieri in assetto anti sommossa hanno presidiato il tribunale per scongiurare incursioni nella sala udienze ove si è tenuto il processo con rito abbreviato. In via preventiva sono stati anche rimossi una ventina di cubetti di porfido che erano posizionati all’esterno del palazzo di giustizia per lavori di sistemazione della piazza. Per fortuna, questa volta, la manifestazione di solidarietà non è stata violenta e la giornata è trascorsa senza sussulti.

Il giudice ha prima proceduto alla convalida dell’arresto in occasione del quale tutti gli inquisiti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, poi si è proceduto con il processo per direttissima per resistenza a pubblico ufficiale. La difesa - i trentini Andrea de Bertolini e Giampiero Mattei - ha chiesto il rito abbreviato ed il giudice Perathoner ha disposto di procedere a porte chiuse.

Intanto il questore Lucio Carluccio ha rivelato che in merito al pomeriggio di guerriglia al Brennero è stato istituto un gruppo investigativo di supporto alla Digos per individuare i responsabili dei numerosi episodi di violenza. Tra gli indagati c’è nuovamente il croato Nemanja Durdevic accusato di attentato alla sicurezza dei trasporti in quanto bloccato mentre partecipava al blocco dell’autostrada. L’elenco degli indagati è destinato ad aumentare sensibilmente nelle prossime ore per “porto di oggetti atti ad offendere” e violazione della legge Reale in materia di ordine pubblico (che vieta il completo travisamento per non farsi riconoscere).













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