val di fiemme

Sciatore morto, condannato il direttore della pista

Alexander Cossalter perse la vita finendo contro un sasso sul Cermis. Due mesi e 20 giorni per Silvano Seber



TRENTO. Era una bellissima mattina, quel 31 dicembre 2012. Alex Cossalter, 34 anni di Sant’Orsola, boscaiolo con la passione degli sci, tanto che stava preparandosi a sostenere gli esami per diventare maestro, era a una delle prime discese della giornata sulla pista Salera, sul Cermis. Una pista impegnativa, ma non per lui che aveva notevole esperienza. Il giovane, però, a un tratto ha perso il controllo degli sci ed è caduto in pista scivolando, però, un metro e mezzo fuori.

Lo ha ucciso un grosso sasso che affiorava dalla neve, in località Pra' Fiorì. Adesso per quella morte è stato condannato il direttore delle Funivie Alpe Cermis, Silvano Seber, 49 anni. Il giudice Carlo Ancona gli ha inflitto il minimo della pena: 2 mesi e 20 giorni di reclusione, pena convertita in una multa di 20 mila euro. Il giudice lo ha ritenuto colpevole di colpa generica e non di colpa specifica. In altre parole, Seber non avrebbe violato leggi o regolamenti, ma norme generali di buon senso. Secondo il giudice, in altre parole, normali regole di prudenza avrebbero suggerito di rimuovere un sasso che si trovava a poca distanza dalla pista. Che la cosa fosse possibile è dimostrata anche da una fotografia scattata tempo dopo l’incidente. Dall’immagine di quel tratto di pista si vede che il sasso è stato rimosso dopo la morte dello sfortunato sciatore. Questo è stato uno degli argomenti portati dal pubblico ministero Pasquale Profiti per chiedere la condanna di Seber. Secondo l'accusa era prevedibile che uno sciatore avrebbe potuto finirci contro.

La difesa, sostenuta dagli avvocati Monica Baggia e Luigi De Finis, aveva ribattuto che comunque il sasso era fuori dalla normale traiettoria degli sciatori e che di solito lo sciatore medio cade in pista senza scivolare fuori. Secondo quanto rilevato dal consulente del pm, il grosso sasso era tecnicamente fuori pista, a un metro circa dalla zona battuta, ma sempre nell'alveo della Salera, in un punto facilmente raggiungibile dagli sciatori. Quella mattina il sasso era parzialmente coperto dalla neve. Lo sfortunato Cossalter aveva il casco, ma nell'urto si è spaccato. La caduta così non gli ha lasciato alcuno scampo.

Il giovane aspirante maestro di sci ha lasciato la compagna, un figlio piccolo e la mamma. L’assicurazione della pista ha pagato un risarcimento di 600 mila euro. Così Seber ha potuto beneficiare anche dell’attenuante del danno risarcito. Per questo, il giudice, in considerazione anche del fatto che la sua responsabilità fosse attenuata, lo ha condannato al minimo della pena.













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