Sant’Orsola, ok all’hotel Terme

All’unanimità, il consiglio vota la deroga per la concessione edilizia alla struttura da 10 milioni


di Roberto Gerola


SANT’ORSOLA. Un investimento di una decina di milioni di euro, una sessantina di camere, una volumetria di 16.017 metri cubi, altezza di 16,60 metri, superficie coperta di 1800 metri quadrati. Sono i dati tecnici che riguardano la costruzione dell’hotel Terme di Sant’Orsola, secondo il progetto dello studio tecnico Ruffo Wolf di Rovereto per conto della società che ha rilevato l’albergo messo all’asta dopo il fallimento. E l’altra sera, il consiglio comunale ha votato all’unanimità la deroga necessaria affinché il sindaco possa rilasciare la concessione edilizia: è l’ultimo tassello a quasi vent’anni dall’inizio delle traversie giudiziarie che avevano ridotto a un edificio fatiscente lo storico stabilimento realizzato oltre un secolo fa e più volte ammodernato.

Un evento storico che il sindaco Damiano Fontanari ha sottolineato per le ricadute che la demolizione e il rifacimento della struttura avrà nel settore turistico, e quindi economico, a livello di paese, di valle e non solo. Il sindaco ha ripercorso la storia dello “stabilimento bagni” ricordando soprattutto che imprenditori esterni (perginesi) avevano avviato l’attività un secolo fa ed esterni sono anche quelli che intervengono ora (Lorenzo Zampedri di Viarago e Paolo Piffer di Trento). Ha poi sottolineato come, «nonostante la crisi, ci siano persone che credono nell’operazione, che hanno fiducia nel progetto».

Il progetto era pronto presto, poi, una alla volta, sono arrivate tutte le autorizzazioni da parte di enti e organismi provinciali. «La deroga è necessaria - ha detto Fontanari - perché si superano i parametri previsti dal nostro Prg, ma era vitale costruire una struttura che rispondesse alle esigenze del mercato alberghiero».

Tre le deroghe per altrettanti parametri: volumetria da 14.579 a 16.017 mc; da 1.729 mq di superficie coperta a 1.800; da 15,20 a 16,60 l’altezza. E c’è stata appunto l’unanimità per il provvedimento urbanistico, con i due titolari in aula e l’architetto Ruffo Wolf (e il suo staff) a illustrare il progetto.

Stile, ambientazione, lettura del territorio, caratteristiche dell’edificio sono stati descritti nel dettaglio: la parte bassa con le “pietre” come basamento per legare col suolo (sottoterra due piani di parcheggi), poi il piano con la zona wellness (tre piscine e sale), al piano terra reception, bar, ristorante, cucine, quindi quattro livelli di camere, tre con un corridoio in mezzo.

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