Rossi: «Titolo V, occorrono clausole di salvaguardia»

Il governatore trentino sul disegno di legge del governo Renzi: «Vogliamo rapporti chiari con lo Stato»



TRENTO. «Il testo del disegno di legge sulla riforma del Titolo V della Costituzione presentato dal governo è una base di partenza. Da parte nostra c’è ampia disponibilità a lavorare assieme alle altre regioni perché questa possa trasformarsi in una occasione di riforma che tuteli non solo le autonomie speciali ma salvaguardi e implementi un processo di regionalismo che è utile all’intero Paese». Questa la posizione espressa dal presidente della Provincia autonoma di Trento, Ugo Rossi nell’ambito della Conferenza delle Regioni, convocata oggi a Roma per discutere appunto della riforma del Titolo V e del nuovo Senato. «Per ciò che riguarda, nello specifico, il Trentino Alto Adige - ha spiegato Rossi - abbiamo fatto ulteriormente presente che la nostra collaborazione non può prescindere da una necessaria chiarezza di rapporti con lo Stato. In altri termini, la riforma non può implicare una riduzione dell’Autonomia, di qui la necessità di prevedere apposite clausole di salvaguardia nel processo che riguarda l’evoluzione del titolo quinto».

A margine della Conferenza, Ugo Rossi e il collega altoatesino Arno Kompatscher, hanno anche incontrato il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: tema principale dell’incontro - che verrà ulteriormente approfondito ai primi di aprile in occasione di una visita a Trento del governatore della Lombardia - il residuo fiscale. «La Lombardia - ha detto Rossi - ha già effettuato alcuni studi su questo argomento e lo stesso Maroni si è detto disponibile ad approfondire la nostra proposta per individuare modalità di lavoro comune in questo senso, posto che c’è la convinzione che unire le forze andrà a vantaggio dei rispettivi territori».













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