Ronzo Chienis, avvelenati i cani campioni

Due sono morti, uno è stato salvato in extremis. Forse utilizzate polpette con la stricnina lanciate nel cortile di casa


di Giancarlo Rudari


RONZO CHIENIS. Paolo Ciaghi non riesce a trattenere le lacrime e la sua voce si interrompe dal pianto quando parla dei suoi due border collie uccisi dai bocconi avvelenati, forse strcnina. Un terzo, invece, una femmina golden retriver è stata miracolosamente salvata grazie all’intervento del veterinario. Un quarto cane non ha mangiato i bocconi perché Ciaghi lo aveva caricato in macchina. La barbarie non ha limiti e questa volta ha colpito a Ronzo Chienis nel cortile di casa dell’istruttore di agility e titolare del centro di Loppio “Volpe rossa”. E mentre piange per i suoi cani campioni a livello mondiale, Ciaghi stringe a sè il suo bambino di tre anni: «Mi vengono i brividi lungo la schiena solo al pensiero che anche il mio piccolo poteva raccogliere e ingerire quei bocconi...». Una motivazione Ciaghi non riesce a trovarla e a Ronzo Chienis ora c’è paura per il gesto di uno sconsiderato che potrebbe prendere di mira qualcun altro.

Ieri mattina verso le nove Paolo Ciaghi con moglie e bambino erano partiti (in compagnia di Bluse, border collie) per Pietramurata per trascorrere una giornata a pesca. Un’ora e mezza più tardi la telefonata della suocera: «Tornate subito a casa: hanno avvelenato i cani». Con il cuore il gola Ciaghi è rientrato a Ronzo a tutta velocità nella speranza di riuscire ad arrivare in tempo per salvare i suoi animali. Purtroppo però così non è stato per Pepper e Moon (due femmile di 3 e 7 anni vicecampioni europee e mondiali) stroncate dal micidiale veleno contenuto nelle polpette. «Moon mi è morta in mano, vomitando sangue...» racconta in lacrime Ciaghi. Con il veterinario Fabrizio Pizzini, che nel frattempo era stato allertato, è stato possibile grazie alle flebo salvare Maia, 13 anni, una splendida golden retriver anche lei campionessa di agility: «E’ la sceonda volta che la salvo da un avvelenamento dopo i bocconi che aveva ingerito sul Creino».

Questa volta il veleno non è stato trovato nei boschi ma è stato lanciato, nella notte tra sabato e domenica, nel giardino di casa in via Longa nelle vicinanze della chiesa del paese. I cani dormono in casa e al mattino Ciaghi li libera nel cortile. E così ha fatto ieri prima di partire con la famiglia. Paolo Ciaghi è disperato, è sconvolto dalla perdita dei suoi cani e non riesce a trovare un “movente”: «I miei cani non hanno mai dato problemi e io non ho mai fatto niente a nessuno. Davvero non riesco a capire chi possa essere stato... Eppoi c’è un altro aspetto che mi inquieta: il fatto che il mio bimbo, che spesso va a giocare con i cani, avrebbe potuto raccogliere e ingerire quelle polpette micidiali. Per fortuna ieri mia moglie l’ha fermato perché dovevamo andare via» racconta Ciaghi. A Ciaghi è arrivata anche la solidarietà del sindaco Mirko Martinelli, sconvolto dall’episodio sul quale indagano i carabinieri mentre il veterinario dell’azienda sanitaria ha raccolto un boccone da far analizzare. E forse già qualche elemento utile è in mano alle forze dell’ordine.

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