val di fassa

Ritrovato dopo 100 anni lo scheletro del soldato

Si tratta di un  giovane italiano morto all'inizio della prima guerra mondiale. La scoperta è stata di Livio Defrancesco



TRENTO. A cento anni dall’inizio della prima guerra mondiale sotto cima San Pellegrino, in val di Fassa, un ghiaione ha restituito lo scheletro quasi intatto di un giovane alpino. Lo ha ritrovato il 57enne Livio De Francesco di Moena. Con molta probabilità appartiene alla 206esima compagnia “Val Cordevole” impegnata nell'estate 1915 a raggiungere le creste di Costabella. 

Ritrovato dopo 100 anni lo scheletro dell'alpino

Si tratta di un soldato italiano morto all'inizio delle prima guerra mondiale sotto cima San Pellegrino in val di Fassa. Lo scheletro è stata trovato integro con accanto gli scarponi - LEGGI L'ARTICOLO

Livio Defrancesco,presidente dell'associazione “Sul fronte dei ricordi” da oltre trentanni percorre in ogni stagione l'aspra montagna, un tempo teatro di guerra in cui alpini e bersaglieri del Regno si fronteggiavano con i sudditi dell'imperatore Francesco Giuseppe. E quando ha ritrovato lo sheletro era impeganto in un lavoro di pulizia e manutenzione di trincee e fortificazioni.

Che si tratti di un soldato italiano non c'è dubbio. «Gli scarponi sono di fattura italiana» racconta Michele Simonetti-Federspiel, esperto di storia locale e curatore del museo della “Gran Vera” di Moena. «Accanto allo scheletro sono stati ritrovati un buon numero di munizioni datate 1915 per il fucile modello '91. C'è poi un rampino in ferro ormai ossidato fissato su di un manico di legno spezzato. Probabilmente – continua Federpiel - questo soldato faceva parte di una pattuglia di assaltatori. Il rampino serviva per fissare le scale alla roccia per facilitare la progressione ai compagni che seguivano».













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