criminalità

Portela violenta: cerca di colpire un uomo con la lama legata al bracciale, poi minaccia i carabinieri

Cittadino nigeriano arrestato per resistenza e detenzione di armi in via Torre Vanga. Portato al Cpr di Roma un libico con provvedimento di espulsione



TRENTO. I carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di Trento hanno arrestato nella notte per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione di armi od oggetti atti ad offendere un cittadino nigeriano trentottenne, già noto alle forze di polizia per i suoi trascorsi. L'uomo infatti, forse anche versando in stato di alterazione dovuto all'assunzione di bevande alcoliche, aveva dato il via ad un acceso diverbio con un connazionale durante il quale, in via Torre Vanga, aveva anche cercato di colpirlo con una piccola lama legata artigianalmente ad un bracciale che stava indossando.

L'arrivo tempestivo dei militari della Sezione Radiomobile ha permesso di fermare l'azione violenta del soggetto, il quale tuttavia ha così deciso di rivolgere contro i carabinieri il proprio "risentimento", minacciandoli con la stessa lama ed opponendo una violenta resistenza al tentativo della pattuglia di bloccarlo al fine di poterlo identificare. L'uomo, una volta fatto finalmente salire a bordo dell'auto di servizio, è stato così condotto in stato di arresto presso le camere di sicurezza del Comando Provinciale dei Carabinieri in attesa dell'udienza per direttissima che si terrà nella mattinata odierna.

Nel frattempo, solo poche ore prima, sempre i carabinieri della sezione radiomobile avevano fermato ed identificato nella vicina piazza della Portella un cittadino libico di 29 anni, anche questi pregiudicato, il quale, dopo un attento controllo, è risultato essere destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale emesso dall'Ufficio di Sorveglianza di Trento. I militari, pertanto, dopo aver svolto gli ulteriori necessari accertamenti grazie all'Ufficio Immigrazione della Questura di Trento, hanno proceduto all'accompagnamento del soggetto presso il Centro di Permanenza per i Rimpatri di Roma nella mattina di oggi. Per l'indagato vige la presunzione di innocenza fino a quando la sua colpevolezza non sarà accertata con sentenza irrevocabile.













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