Passi, addio chiusura: arriva il «numero programmato» 

Dopo i mercoledì green si cambia, con l’obiettivo di diminuire il traffico del 20% Dal 23 luglio al 31 agosto per salire bisognerà essere autorizzati. Anche via app


di Andrea Selva


TRENTO. Il progetto “Dolomites Vives” (cioè Dolomiti Vive) è morto. Niente più chiusure settimanali al passo Sella, niente eventi per vivere la montagna silenziosa e senza traffico, niente estensione delle chiusure ad altri passi dolomitici. Le Province di Trento e Bolzano per l’estate 2018 hanno in mente qualcosa di diverso rispetto all’iniziativa della scorsa stagione, lanciata con la Fondazione Dolomiti Unesco. Il nome ancora non c’è (e mancano ancora molti dettagli) ma la sostanza è questa: una limitazione del traffico quotidiana, dal lunedì al venerdì, fra le 9 e le 16, nel periodo fra il 23 luglio e il 31 agosto, con l’obiettivo di arrivare a una diminuzione del traffico del 20 per cento, partendo dalle rilevazioni dei passaggi veicolari effettuata dall’Eurac di Bolzano. Tutto questo con la promessa di potenziare il servizio di trasporto pubblico.

L’ipotesi è stata presentata giovedì scorso a Bolzano agli amministratori, agli operatori turistici e alle aziende di promozione turistica delle valli di Fassa e Gardena, cioè le due realtà che condividono i versanti del passo Sella. Il progetto è stato studiato dai tecnici delle province di Trento e Bolzano e attende ancora il via libera del ministero a cui spetta l’ultima parola, nonostante la competenza speciale riconosciuta alle due province autonome per quanto riguarda la limitazione del traffico con motivazioni ambientali.

In pratica funzionerà così: ci saranno due postazioni di controllo delle auto, a Pian del Gralba (sul versante della val Gardena) e a Pian de Schiavaneis (sul versante trentino) con la presenza di un operatore che verificherà i flussi di accesso e consentirà (o meno) il passaggio delle auto, lasciando passare i veicoli autorizzati (o prenotati). Una procedura che ha incontrato le perplessità degli operatori turistici che attendono comunque di conoscere una fase più definita del progetto. Ci sarà poi una seconda modalità di accesso, che preveda una specie di “prenotazione” del passaggio attraverso un’app telefonica che rilascerà un codice con cui gli automobilisti saranno autorizzati a passare. In questo modo gli accessi saranno controllati e autorizzati, in base all’obiettivo di diminuzione del traffico fissato dalle due province autonome.

Alla riunione di giovedì scorso erano presenti anche le Apt di Fassa e Gardena, con Andrea Weiss (direttore dell’Azienda di promozione turistica di Canazei) che si è detto preoccupato per i tempi di preparazione di questo progetto: «È vero che rispetto all’anno scorso la partenza avviene più avanti nella stagione (l’altro giorno i mercoledì di chiusura cominciarono a inizio luglio, ndr) ma siamo a metà a maggio e non sarà facile informare adeguatamente i turisti e gli operatori turistici e tanto meno preparare le infrastrutture, ad esempio i parcheggi, che sarebbero necessarie per accompagnare un progetto come questo. Inoltre rispetto all’anno scorso verranno a mancare gli eventi, che al di là delle polemiche con i titolari delle attività commerciali, indicavano chiaramente l’impegno ambientale che si erano prese le due province».

I timori in valle di Fassa sono legati al rischio che nei giorni di massimo passaggi si formino code per l’accesso al passo Sella, che i turisti faticherebbero a comprendere senza una strategia di comunicazione legata a un progetto ambientale.

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