Manifattura, in arrivo 50 posti di lavoro

La “Green Energy” di Trento produrrà batterie ricaricabili ecologiche: la Provincia contribuirà con tre milioni di euro



ROVERETO. Cinquanta nuovi posti di lavoro da creare in un triennio, dodici dei quali dovranno essere riservati ai tirocinanti del programma “Garanzia giovani”. La Manifattura sta per ospitare un altro progetto industriale che riempirà ulteriormente gli spazi dell’ex stabilimento di Borgo Sacco.

È questa la principale condizione dell’accordo che è stato sottoscritto, ieri mattina, a Trento, nell’ufficio dell’assessore Alessandro Olivi. La Provincia corrisponderà alla “Green Energy” di Trento ben 3 milioni di euro quale contributo alla realizzazione di un progetto di ricerca finalizzato allo sviluppo di una nuova tecnologia di accumulo dell’energia tramite delle innovative batterie ricaricabili. In cambio di questo aiuto economico, la società trentina si è impegnata ad assumere cinquanta lavoratori da qui alla fine del 2019. Alla firma, ieri, erano presenti, oltre all’assessore Olivi, anche Emilio Sassone Corsi della società trentina e i rappresentanti sindacali.

Il progetto, nella fattispecie, prevede un’attività di ricerca, che è già in corso alla Fondazione Bruno Kessler e che verrà conclusa entro il settembre del 2018, e quindi un’attività industriale da svolgersi negli spazi della Manifattura.

«Il progetto si inserisce nel contesto dello sviluppo di tecnologie – fa sapere la Provincia – per lo sfruttamento delle energie rinnovabili. L’attività di ricerca sarà realizzata con la collaborazione della Fondazione Bruno Kessler e prevede l’acquisto di beni e servizi da altre imprese che operano in Trentino per una cifra che entro il 2020 dovrà arrivare a 9 milioni di euro. Saranno promosse collaborazioni con gli organismi di ricerca presenti sul territorio e con Trentino Sviluppo, per favorire la creazione di competenze specialistiche e diffondere le conoscenze acquisite, anche attraverso borse di studio e di dottorato, tirocini curriculari, percorsi di ricerca e innovazione, eventi scientifici».

Fra i termini dell’accordo c’è anche l’obbligo, per la “Green Energy”, di mantenere in Trentino la sede produttiva di queste batterie ricaricabili, di tipo organico, conservando, così, i posti di lavoro trentini. Inoltre, dovrà versare in provincia le proprie imposte.

I cinquanta posti di lavoro (attualmente sono due i lavoratori) dovranno essere mantenuti almeno fino al 2022, compresi i dodici tirocinanti dei quali almeno il trenta per cento dovrà essere stabilizzato con contratti a tempo indeterminato. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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