Legge sui Comuni, i tagli sono entrati in vigore

Previsto un risparmio di 7 milioni di euro a regime. Il Consiglio comunale di Trento passerà da 50 a 40 consiglieri



TRENTO. Con la pubblicazione sul bollettino ufficiale è entrata in vigore la legge di modifica dell’ordinamento dei comuni riguardante il taglio delle indennità degli amministratori comunali, approvata in gennaio dal Consiglio regionale dopo un lungo iter legislativo. La legge, una volta che sarà a regime, produrrà risparmi per circa 7 milioni di euro, attraverso il taglio delle indennità degli amministratori ed il divieto di cumulo di gettoni ed emolumenti e la riduzione del numero degli assessori e dei consiglieri comunali.

La nuova normativa, presentata dall’assessore regionale Roberto Bizzo, prevede un taglio del 7% delle indennità dei sindaci e degli assessori dei 332 comuni della regione con una riduzione complessiva di 541 assessori e 564 consiglieri comunali. L’Assessore Bizzo ha ricordato che grazie all’autonomia la riduzione dei consiglieri è stata comunque più ridotta rispetto al resto d’Italia. Nei comuni sotto i 1000 abitanti le giunte comunali saranno composte al massimo da due assessori più il sindaco. Il taglio del 7% comporterà un risparmio di circa 2 milioni, mentre la riduzioni degli assessori consentirà risparmi per circa 4,5 milioni. A questo si aggiunge il dimezzamento degli emolumenti derivanti dalla partecipazione dei consiglieri comunali alle commissioni consiliari.

Per quanto riguarda i consigli comunali è prevista una riduzione dei consiglieri pari a circa il 10% in Alto Adige e al 20% in Trentino. Il Consiglio comunale di Trento passerà da 50 a 40 consiglieri quello di Bolzano da 50 a 45. La differenza fra le due province, nell’entità dei tagli, è conseguenza della necessità di preservare la rappresentanza linguistica in Alto Adige. Ulteriori risparmi si avranno dalla previsione che gli assessori comunali, altra novità del testo, non decadranno più dalla carica di consigliere comunale, con l’ingresso quindi di un nuovo consigliere ed il conseguente aumento dei gettoni di presenza. È previsto, inoltre, il blocco della rivalutazione delle indennità fino al 2020 e che le comunicazioni con i vari amministratori locali non avvengano più per via cartacea, attraverso i messi comunali, ma per via telematica. Novità anche nel campo della parità di accesso fra i generi. Il testo approvato prevede infatti che dovrà esserci una proporzione fra giunta e consiglio comunale nella rappresentanza di genere e la garanzia sulla rappresentanza anche nelle nomine che verranno effettuate dalle giunte e dai consigli nelle società partecipate o controllate dai comuni.













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