Le Rurali hanno la metà del mercato 

Gli sportelli bancari sono 437 e quelli della cooperazione sono 278 in provincia



TRENTO. Il mercato del credito in Trentino è molto diverso da quello del resto d’Italia grazie soprattutto alla presenza delle Casse Rurali. Alla fine del 2017 in provincia di Trento erano presenti 51 banche con almeno uno sportello di cui 27 con sede legale in territorio provinciale. Proprio nel 2017 è proseguito il processo di aggregazione tra casse rurali che sono calate da 36 a 25 a causa delle fusioni. Quando questo processo era iniziato, le rurali erano 48. Ma tra il 2017 e il 2015 le fusioni andavano molto più a rilento, visto che sono passate da 48 a 41. Poi, in questi ultimi tre anni, si è avuta l’accelerazione. Tanto che alla fine di questo mese è previsto che le rurali trentine arrivino a 20. Nel 2017 è continuato il taglio degli sportelli, che sono scesi a 437, con un calo di 25. La metà di questi, 278, è delle rurali. I comuni serviti da banche sono 157.

Quasi la metà dei prestiti al settore privato non finanziario viene erogato dalle casse rurali, mentre in Italia questa quota è del 10%. Nel 2017 è proseguito il processo di miglioramento della qualità del credito soprattutto delle banche di credito cooperativo, ovvero le rurali. Il tasso di deterioramento dei prestiti è in rallentamento, anche se resta più alto delle media ed è dell’1,4% per i prestiti alle famiglie e del 3,8% per i prestiti alle imprese. Comunque l’incidenza dei prestiti deteriorati è molto alta. A fine 2017 era pari al 16% dei prestiti complessivi, mentre l’anno prima era a quota 20,5%. Poco più della metà di questi era costituita da sofferenze, ovvero prestiti che diventano non più esigibili a causa di fallimenti o comunque dell’impossibilità di restituirli da parte delle famiglie. Sofferenze che, comunque, nel 2017 sono in calo rispetto all’anno precedente per la prima volta dall’inizio della crisi. Le banche, poi, hanno fatto quello che in Banca d’Italia chiamano i compiti a casa, ovvero hanno continuato a cedere i crediti deteriorati a prezzi anche molto bassi e a ripulire i bilanci da quelli che vengono chiamati Npl. In provincia di Trento nel 2017 queste cessioni sono aumentate di molto nel 2017 e questo si vede sui bilanci delle banche. Il risultato economico delle Bcc trentine è tornato positivo dopo un triennio di perdite. Nel loro insieme hanno registrato un tuile di 38,4 milioni di euro, al lordo delle imposte.













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