La Comunità di Pergine: «Giù le mani dal crocifisso»

Approvata a maggioranza (22 sì, 11 no e 7 astenuti) la mozione della Lega Nord a «difesa della identità cristiana»


di Roberto Gerola


PERGINE. La richiesta presentata dalla Lega Nord in sede di Comunità di Valle Alta Valsugana e Bersntol era semplice: «Presidente e giunta s’impegnino a difendere con fermezza e orgoglio le radici cristiane-cattoliche eludendo le richieste atte a eliminare i simboli e le cerimonie, nonché le tradizioni della nostra terra; a prendere contatti con le scuole anche sollecitando la Provincia, affinché diano la possibilità agli alunni trentini di festeggiare Natale e Pasqua, anche addobbando la struttura con simboli cristiani, di seguire cerimonie religiose cristiane, potendo fare il segno della croce o pregando, dato che ci troviamo sul suolo trentino; ad attivare un dialogo con le scuole affinché i bambini/ragazzi che frequentano le scuole trentine possano costruire con i propri compagni, il presepe all’interno della struttura scolastica». Ebbene, a sorpresa è stata approvata anche se a maggioranza. Analoghe mozione in altri sedi di enti locali erano state bocciate tra polemiche a carattere multi-religioso, pseudo telogiche e strumentalizzazioni.

La richiesta - mozione risale a sei mesi fa e i riferimenti erano agli eventi di Levico Terme e di Fierozzo (risalgono appunto all’autunno scorso) dove la religione cattolica aveva subito qualche colpo. Ci sono voluti più di sei mesi visti i tempi tecnici della Comunità. Ebbene, la mozione è passata con i voti contrari di Pd, del presidente Mauro Dallapiccola e astensioni trasversali. Chi ha votato a favore sono stati in 22: con Alternativa, Lega Nord e Patt anche qualche voto sparso; 11 i no e 7 gli astenuti.

Il Patt, con un breve comunicato di Mattia Giacomelli aveva già messo le mani avanti il giorno precedente appoggiando la mozione. Dal Pd, con Loredana Fontana, Tullio Campana e Anita Briani sono venute motivazioni contro come un fuoco di fila: autonomia delle scuole nel decidere cosa fare, rispetto per le altre religioni, laicità della scuola, e via dicendo. Anita Briani (assessore) è andata oltre: «Non vedo perché attraverso il voto devo dichiarare i miei principi religiosi. Ho avuto un’educazione al Sacro Cuore, ha detto, e in convento succedevano eventi terribili ma anche in tutto il mondo». Mauro Dallapiccola appoggiava la tesi che la scuola è autonoma, oltre al fatto che «la Comunità non è competente in materia». «Non darò certo le dimissioni, se la mozione passa», ha infine dichiarato. Poi gli interventi di chi sosteneva la mozione che poi appunto veniva approvata. Tra questi, Aldo Luchi che appoggiando la mozione ne illustrava le motivazioni, Ezio Cristofolini che affermava: «E’ ora e tempo per dire come le cose stanno e intervenire a tutela delle nostre tradizioni religiose». Infine l’assessore Moltrer affermava che anche l’amministrazione pubblica doveva dire la sua a proposito di quanto avveniva dentro la scuola e ne portava esempi.

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