Impianto antincendio del tunnel lungo fuori uso da 2 mesi

I testimoni dello schianto: «Dopo lo scontro le due moto hanno preso fuoco. Abbiamo sterzato per evitarle»



LEDRO. A quanto sembra l'impianto antincendio della galleria, dentro cui è avvenuto l'incidente, non è entrato in azione come, invece, avrebbe dovuto. E secondo le notizie raccolte nella tarda serata di ieri, che dovranno trovare conferma nelle prossime ore, non era in funzione da un paio di mesi. Sarà questo uno degli aspetti che dovranno valutare gli inquirenti nella ricostruzione di quanto accaduto ieri pomeriggio nel tunnel fra Riva e la val di Ledro.

Importanti, in tal senso, saranno anche le testimonianze rilasciate dagli automobilisti coinvolti, fortunatamente senza conseguenze, nell'incidente. Tra questi pure una coppia di bergamaschi che stava facendo rientro a casa da un giro nella nostra zona. «Stavamo scendendo verso il lago di Garda – hanno raccontato durante la lunga attesa fuori dalla galleria – con l'intenzione di tornare a casa. Lo scontro è avvenuto proprio davanti a noi: le due moto si sono scontrate frontalmente ed hanno subito preso fuoco. Abbiamo dovuto sterzare per evitare l'impatto, poi ci siamo fermati più avanti e siamo corsi a vedere se potevamo essere di aiuto. Siamo stati vicini al ragazzo che era sulla motocicletta guidata dal padre. Abbiamo provato a telefonare ma non c'era campo e così ci siamo diretti verso la colonnina dei soccorsi per schiacciare il pulsante che lancia l'allarme. Lì per lì non ci siamo neppure accorti che qualcosa aveva sfondato il nostro parabrezza, forse un pezzo di una delle due moto andate distrutte. Abbiamo aspettato i soccorsi e solo successivamente siamo usciti, quando l'aria era ormai diventata irrespirabile».

L'incidente ha avuto uno sviluppo complessivo, sulla strada, di circa 300 metri. Ciò ha reso particolarmente complicati i rilievi della Polizia locale. Verso le 20.30 è arrivato il medico per la constatazione del decesso e quindi dalla Procura è stato dato il via libera al recupero delle salme dei due poveri motociclisti. A seguire tutte le operazioni c'erano anche gli amici del centauro di Vicenza. “Era la prima volta che si univa al nostro gruppo – hanno raccontato – doveva essere un giro di piacere ed invece si è trasformato in tragedia. Stavamo facendo rientro dalla val di Ledro e ormai eravamo diretti a casa”. Sul posto, a seguire a lungo l'evolversi della situazione, anche il sindaco di Riva Adalberto Mosaner, che ha voluto essere tenuto costantemente aggiornato, anche e soprattutto sulle condizioni dei vigili del fuoco e delle altre forze dell'ordine impegnate nell'intervento. Il primo cittadino rivano ha cercato pure di portare un minimo di conforto agli amici del povero motociclista vicentino.

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