Il turismo in Trentino parla russoCorsi di lingua in Val di Fassa

Si tratta di un’iniziativa che parte da un’esigenza impellente dal momento che la clientela russa rappresenta una grande fetta degli ospiti, soprattutto durante la stagione invernale



VIGO DI FASSA. Con l’arrivo dei turisti dall’est Europa in val di Fassa ecco i corsi di lingua russa: l’iniziativa è inserita nel programma autunnale della biblioteca di Vigo di Fassa.

Si tratta di un percorso per l’apprendimento base che si terrà dal 5 ottobre al 4 novembre ogni martedì e giovedì sera dalle 20 alle 23. In tutto 15 ore di lezione. Informazione ed iscrizioni alla biblioteca, dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19.

Si tratta di un’iniziativa che parte da un’esigenza impellente dal momento che la clientela russa rappresenta una grande fetta degli ospiti, soprattutto durante la stagione invernale.

Lo conferma l’Apt Val di Fassa con la statistica delle presenze estere della scorsa stagione: in testa c’è la Germania col 17,24%, poco distante la Polonia col 16% mentre al terzo posto si colloca la Russia col 12%.

Ma le presenze straniere - che in totale rappresentano un terzo del turismo fassano, come si vede nella scheda - coprono i cinque continenti (sebbene le presenze dall’Africa non siano indicate nel dettaglio in quanto marginali).

Il presidente dell’Apt val di Fassa, l’albergatore Enzo Iori, vede di buon grado l’organizzazione di corsi di russo: «Già nelle stagioni passate è stato fatto qualcosa per i maestri di sci che, avendo a che fare con i bambini, sono quelli che possono incontrare le difficoltà maggiori: i genitori infatti comunicano agevolmente in inglese, mentre con i giovanissimi può essere più difficile stabilire un rapporto e quindi è indispensabile avere almeno qualche conoscenza basilare».

Ma davvero ci sono tutti questi russi? «E’ una clientela cresciuta molto negli ultimi anni. Un fenomeno che ci ha aiutato a compensare la crisi di altre nazioni europee. Ma attenzione: non sono più i russi di una volta, che creavano qualche problema di convivenza con il resto dei turisti. Anni di frequentazione delle nostre vallate hanno aiutato a comprendere le nostre abitudini e a comportarsi di conseguenza. Sono cresciuti anche gli altri turisti dell’est, anche in senso economico: è finita l’era dei pullman scassati».













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