castel ivano - l’opposizione protesta

«Il nostro stemma era più adeguato»

CASTEL IVANO. «Lo stemma rappresenta l'immagine, l'identità di un Comune. Per qualcuno magari non è importante, per noi sì». Renzo Sandri ed Ezio Tessaro sono i rappresentanti di minoranza nella...


di Marika Caumo


CASTEL IVANO. «Lo stemma rappresenta l'immagine, l'identità di un Comune. Per qualcuno magari non è importante, per noi sì».

Renzo Sandri ed Ezio Tessaro sono i rappresentanti di minoranza nella commissione istituita per adottare lo stemma del Comune di Castel Ivano, nato dalla fusione tra Strigno, Spera, Villa Agnedo ed Ivano Fracena. Con loro i rappresentanti di maggioranza Attilio Pedenzini, Giacomo Pasquazzo ed Ezia Bozzola. Un lavoro che ha portato la scorsa settimana all'approvazione dello stemma con i soli voti della maggioranza. Bocciata, infatti, la proposta di Sandri e Tessaro che intendono spiegare le motivazioni per cui la loro versione dello stemma andava preferita a quello approvato. La differenza sta soprattutto nel colore e nella ripartizione dello scudo. La figura del castello, che richiama il Castello di Ivano, simbolo del territorio, era infatti stata condivisa in commissione. A divergere è la divisione dello scudo in quattro parti.

«Rispetto a quello approvato, che ha il castello con lo sfondo rosso, analogo a quello di molti altri Comuni italiani tra cui Feltre, il nostro è diviso in quattro quadrati, doveroso richiamo ai quattro ex Comuni che stanno all'origine del nuovo Comune», spiegano i due consiglieri.

I colori, rosso e azzurro per lo sfondo ed argento per il castello, sono stati scelti perché richiamano quelli dello stemma della famiglia Wolkenstein, che ha esercitato la giurisdizione di Ivano, quasi ininterrottamente per 400 anni, dal 1496 al 1914.

«Lo stemma da noi proposto è nuovo, maggiormente riconoscibile, colori e ripartizione dello scudo sono nelle regole araldiche. Insomma sintetizza al meglio la storia del nostro territorio», proseguono Tessaro e Sandri, per cui la scelta andava condivisa, senza farne una questione di maggioranza od opposizione.

«Ce l'abbiamo messa tutta, abbiamo provato a cercare il dialogo, ad arrivare ad uno stemma ed un regolamento unitario ma abbiamo trovato un muro dall'altra parte», sbotta Sandri. Che non ha apprezzato l'approvazione, nella variazione al bilancio, dei progetti per l'elettrificazione di Primaluna e la sistemazione della strada che da Cenon di Sopra sul comune di Scurelle sale a Primaluna, opere che la minoranza più volte aveva ribadito non essere prioritarie. Sospesa invece, su richiesta dell'opposizione, l'approvazione dello statuto comunale.













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