Il centro islamico è pronto ad aprire: «Sì all’integrazione»

Gardolo, l’Imam Breigheche racconta la vita nel sobborgo: «Qui è la nostra casa. Insegniamo pure la Costituzione»


di Sara Marcolla


GARDOLO. Un Centro che svolge un’attività culturale e di assistenza, integrato con la comunità. Il Centro culturale islamico di via Soprasasso è pronto per essere usato. «Aspettiamo la fine del periodo del Ramadan (che inizia oggi ndr) – spiega l’imam Aboulkheir Breigheche – poi ci trasferiremo definitivamente nella nuova sede. Aspettavamo la decisione del giudice per attrezzarla».

Decisione che è arrivata nel marzo scorso, con la sentenza del Consiglio di stato che ha dato il via libera alla realizzazione del Centro culturale. Tra un mese, dunque, dopo aver completato gli allestimenti, l’Associazione islamica potrà trasferirsi definitivamente nella nuova sede di via Soprasasso e svolgere appieno le proprie attività. «In questi mesi abbiamo sistemato le sale, ora stiamo completando il trasferimento – conferma Breigheche. - Nel frattempo le attività del Centro sono proseguite nella sede provvisoria più piccola, adiacente a quella definitiva, sempre dunque in via Soprasasso. Non potevamo interrompere la nostra attività». Quali sono, dunque, le attività del Centro? «Sono attività di assistenza e di aiuto ai residenti immigrati nell’inserimento con la società civile, ma anche attività culturali, come l’organizzazione di serate e dibattiti su temi di attualità, che interessano tutti i cittadini, immigrati e non. E’ un lavoro che portiamo avanti da vent’anni – prosegue Breigheche – e che vogliamo sempre perfezionare. Organizziamo iniziative a vari livelli e per tutta la popolazione. Innanzi tutto offriamo sostegno e assistenza ai cittadini immigrati. Il nostro ufficio provvisorio in via Soprasasso è aperto tutti i giorni dalle 10,30 in poi fino a sera».

Nella sede di Gardolo, tra le varie iniziative, vengono organizzati corsi di lingua per bambini figli di immigrati: «Per loro la lingua madre è l’italiano – spiega l’imam. – Vogliamo insegnare loro anche la lingua d’origine dei genitori, affinché non perdano la propria cultura».

Lezioni di italiano per donne e uomini, per aiutarli ad inserirsi nella società, ma anche corsi di cucito e di informatica. «Com’è tradizione organizziamo lezioni di arabo per i nostri amici italiani – continua Breigheche. – Abbiamo tanti cittadini che partecipano. Non mancano le serate del sabato dedicate a incontri e dibattiti su temi di attualità aperti a tutta la comunità: dalla primavera araba che in questi mesi ha profondamente cambiato gli assetti dei paesi nord africani, alla crisi economica che sta toccando l’Europa. In tutti i casi insegniamo la Costituzione italiana, parliamo delle regole per una buona cittadinanza e per insegnare a tutti le regole della convivenza».

Tante attività anche per le scuole, con le visite delle classi al nuovo Centro. Per il futuro, una volta completato il trasferimento nella sede definitiva, «la nostra intenzione – conclude Breigheche – è di intensificare il rapporto e la collaborazione con le associazioni di Gardolo; siamo parte di questa comunità e vogliamo dare il nostro contributo».

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