ENERGIA

Idrogeno per dare energia alle case

Fbk presenta oggi il suo progetto, prima della sperimentazione a Barcellona



TRENTO. L’idrogeno come fonte di energia per le case e per i luoghi pubblici. La svolta verso questo obiettivo potrebbe essere data dalle applicazioni del progetto scientifico europeo Eden (High Energy Density Mg-based Metal Hydrides Storage System), relativo allo stoccaggio di idrogeno in nuovi materiali e coordinato da un centro di ricerca italiano: la Fondazione Bruno Kessler (Fbk) di Trento. Il prototipo del sistema sviluppato nell’ambito del progetto è già pronto. Nelle giornate di oggi e domani sarà presentato presso la sede della Fbk in via Sommarive a Povo, prima di essere trasferito a Barcellona per la fase conclusiva del progetto, prevista per fine anno.

Il programma scientifico, che aveva preso il via nell’ottobre 2012 insieme ad altri sei partner europei, tra realtà di ricerca e aziende, ha raggiunto l’obiettivo di riuscire ad immagazzinare l’idrogeno in un materiale allo stato solido, a base di magnesio, in grado di catturare e trattenere gli atomi di gas sulla propria superficie. In questo modo non è necessario tenere l’idrogeno in recipienti sotto pressione ed è possibile accrescere la sicurezza dello stoccaggio. In un contenitore dal volume di pochi litri si può avere un accumulo di idrogeno in grado di fornire l’energia necessaria ad un’abitazione per 24 ore, sia dal punto di vista elettrico che termico, e renderla disponibile a seconda delle esigenze dell’utente. Peculiarità del progetto è stato sviluppare un sistema di batteria a idrogeno che prevede l’utilizzo di energia variabile e intermittente di sole e vento, seguendo i profili di consumo degli utenti.

«Il progetto - spiega il coordinatore Luigi Crema, responsabile dell’Unità di ricerca Ares appartenente al Centro Materiali e Microsistemi - si concluderà con un sicuro bilancio positivo, dal momento che con i partner di ricerca siamo stati in grado di sviluppare i componenti della tecnologia, di metterli assieme e di validare la funzionalità dell’intero sistema. Le attività del progetto termineranno a Barcellona dove, in collaborazione con l’agenzia dell’energia, faremo la sperimentazione del progetto in un ambiente reale». Questo il funzionamento: «Una pila a combustibile, che può essere alimentata da fonti rinnovabili come il sole e il vento, permette la produzione di idrogeno dall’acqua. Un serbatoio, contenente il materiale sviluppato nell’ambito del progetto, consente l’accumulo di idrogeno. Alcuni componenti completano il sistema, per il rilascio dell’idrogeno e la produzione di energia elettrica quando necessario all’utente».













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