Foto hard nel pc d’ufficio poliziotto trasferito 

Il Tar ha respinto il ricorso contro il provvedimento del Questore sostenendo che ormai si era rotto il rapporto di fiducia con i dirigenti e i colleghi



TRENTO. Trasferito perché nel suo computer in ufficio sono state trovate immagini pornografiche. É accaduto a un poliziotto trentino che prima è stato colpito da una sanzione disciplinare pari a un sesto dello stipendio e poi è stato trasferito in un’altra provincia. Il poliziotto ha presentato ricorso al Tar contro il trasferimento deciso dal questore per ragioni di incompatibilità ambientale, ma il Tar di Trento gli ha dato torto. Non solo, con la sentenza firmata dall’estensore Paolo Devigili e dalla presidente Roberta Vigotti, il poliziotto è stato anche condannato a pagare le spese di causa di 500 euro e a rimborsare le spese generali. Una batosta per il poliziotto che aveva scaricato da una pen-drive sul suo computer d’ufficio varie immagini dal contenuto inequivocabile. I fatti risalgono al mese di marzo 2016, quando alcuni colleghi del poliziotto hanno trovato nel cestino del personal computer in uso all’ufficio in cui l’uomo prestava servizio una cartella contenente immagini di donne nude e atti sessuali. Pochi giorni dopo venne trovata collegata allo stesso computer una pen-drive che aveva lo stesso contenuto della cartella trovata nel cestino del computer con l’aggiunta di alcuni atti di ufficio redatti dal poliziotto. Non solo, pochi giorni , il dirigente responsabile dell’ufficio, aveva sorpreso il poliziotto che era al computer e stava visitando un sito pornografico chiamato «Lussuria». Un sito al quale la rete ministeriale non poteva accedere, ma che il poliziotto riusciva ad aprire utilizzando il proprio cellulare come se fosse un router collegandolo al computer con un cavetto esterno. Il poliziotto si è difeso dicendo di aver trasferito il contenuto pornografico sul computer perché sulla «chiavetta» c’era un virus. Così aveva salvato il contenuto per conservare i dati in attesa di controllare che la pen-drive fosse formattata. Il questore, anche in considerazione dello stato di servizio del poliziotto, ha adottato una sanzione disciplinare economica pari ai cinque trentesimi dello stipendio per aver tenuto un comportamento di grave negligenza. Il poliziotto è stato anche sottoposto a visita medica per verificarne l’idoneità al servizio. Idoneità che è stata concessa. Dopo questo, però, il questore ha trasferito il poliziotto perché tutta la vicenda ha incrinato il rapporto di fiducia tra i dirigenti e il loro collaboratore e perché durante il servizio potrebbero crearsi situazioni imbarazzanti. Il poliziotto ha fatto ricorso, ma il Tar gli ha dato torto. (u.c.)













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