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Ex Hilton, dipendenti increduli: «Non sapevamo nulla»

Gli equilibri del gruppo aziendale si erano spostati verso New York e Milano 


di Daniele Peretti


TRENTO. Per i dipendenti di Mattarello di quello che a tutti gli effetti è uno dei poli aziendali della Calvin Klein, la notizia di una chiusura è arrivata del tutto inattesa. Nulla era emerso sia nei recenti incontri con i vertici aziendali di fine anno, ma nemmeno nei viaggi di lavoro più recenti che alcuni dipendenti hanno fatto a Milano. Tant'è che i dipendenti sono venuti a sapere dei licenziamenti imminenti da fonti esterne, senza nessuna comunicazione datoriale che ne anticipasse i tempi.

Un atteggiamento che non è giustificato, ne tanto meno compreso visto i rapporti in essere che erano del tutto normali, come la regolarità del pagamento degli stipendi. Qualche riflessione era stata fatta a carattere generale, dopo che a luglio era cambiato lo stilista di riferimento che aveva chiesto ed ottenuto il potenziamento delle sedi di New York e Milano. A questo punto la posizione periferica di Mattarello nell'ambito della galassia aziendale, si era ulteriormente accentuata. Ma l'opinione che si era fatta spazio era quella di una possibile riorganizzazione aziendale anche con qualche cambio di mansioni, ma assolutamente non quella della chiusura.

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Cinquantasette dipendenti che per quasi la metà vuol dire famiglie private dell'unica fonte di reddito; ma anche enormi difficoltà di reinserimento nel mondo del lavoro data l'età media di quaranta anni: il che vuol dire impossibilità di ricorrere al prepensionamento. Si sta creando una situazione socialmente molto pesante anche perché stiamo parlando di personale specializzato nel campo dell'alta moda e quindi di non facile ricollocazione almeno a livello locale. In questo caso l'ottima condizione economica dell'azienda non è un punto a favore. Se lo fosse, osservano i dipendenti, potrebbe contribuire alla soluzione un intervento a livello finanziario della Provincia: «Ma tanto per capirci, stiamo parlando di una realtà che potrebbe tranquillamente fare da banca e quindi non riusciamo a capire quale potrebbe essere una proposta vincente».

Confezione Moda Italia" dopo la messa in mobilità di dodici esuberi nel 2013, aveva completato lo stesso un ricambio generazionale che aveva ringiovanito il personale della sede di Mattarello che ora si interroga con ben poca voglia di parlarne, su quale potrà essere il proprio futuro. Dipendenti che non hanno nemmeno capito perché i vertici aziendali non li abbiano informati direttamente, tanto che dopo aver appreso la notizia da fonti esterne, sono andati a cercarne conferma telefonica alla sede di Milano. E dire che il potenziamento delle sedi di New York e Milano era stato visto da alcuni come un'opportunità, non certo il rischio di uscita dai giochi aziendali.













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