Espulso, torna per amore a Trento: arrestato

La prima volta era stato allontanato perché gli era scaduto il permesso turistico. Ma quando ha saputo che la fidanzata era incinta non ha saputo resistere



TRENTO. L’amore lo ha portato in carcere. Non ha fatto chissà quali pazzie ma questo è uno di quei casi in cui le ragioni del cuore non vengono contemplate dalle regole, dalla legge. E quindi un uomo che è «solo» innamorato e che vuole essere vicino alla compagna incinta, si ritrova arrestato, condannato e riaccompagnato a casa, in uno dei tanti stati in cui si è divisa l’ex Jugoslavia. Tutto ha inizio qualche mese fa quando il ragazzo arriva a Trento. Ha un permesso turistico in mano e la voglia di riallacciare i rapporti con una ragazza che una volta abitava nel suo paese. I due si incontrano e si piacciono. Inizia una relazione che viaggia leggera, senza pensieri. Lei ha la sua carta di soggiorno. Qui lavora e si è costruita la sua vita. E forse nemmeno lei pensa al permesso turistico di quello che è diventato il «suo amore». Che scade e lo trasforma in un clandestino. Viene beccato ad un controllo e per lui scatta l’espulsione ordinata - come di prassi - dal questore. Viene portato in un Cie, quello di Modena, e da lì imbarcato su un aereo che lo porta a casa.

La distanza non indebolisce l’amore. I due si sentono e dopo qualche giorno lei prende l’aereo per raggiungerlo e passano due settimane insieme. Poi torna da sola a Trento e nasce il dubbio che qualcosa stia crescendo nella sua pancia. L’ansia, forse anche quella strana paura mista a felicità che caratterizza alcuni particolari momenti della vita, e poi la decisione di andare in ospedale, di andare a fare delle analisi per capire se le fantasia sono anche una realtà. È il 26 luglio quando lei chiama lui. Deve dirglielo subito. Ha in mano il risultato degli esami e non ci sono dubbi: aspettano un bambino.

Lui è pazzo di gioia e vuole condividerla con lei. Vuole esserle vicino per potersene prendere cura, per iniziare subito ad essere una famiglia. E si mette subito in viaggio. Forse non ha nemmeno pensato a quello che in Italia è legge. Ossia che sei stato espulso non puoi rientrare per qualche anno. Lui si muove spinto dall’amore e arriva a Trento. Dove resta solo pochi giorni. Lunedì, infatti, viene nuovamente arrestato: è clandestino. Martedì c’è il processo per direttissima e c’è la condanna a 8 mesi con l’ordine di rimpatrio immediato che viene eseguito ieri dalla polizia. L’avvocato dell’uomo, Fabio Valcanover, è pronto all’appello sostenendo che l’uomo è entrato illegalmente in Italia per uno «stato di necessità», quello di essere vicino alla sua famiglia che si sta lentamente - e con non poche difficoltà - formando. Chiederà anche il ricongiungimento famigliare. ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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