IL CASO

Elicottero caduto: Cia accusa, Rossi ribatte

Il consigliere di Agire: "Nambino, procedure poco chiare". E presenta un carteggio inedito tra i vigili del fuoco e il personale sul velivolo. Il governatore: "Rispetto per chi salva vite"


di Fabio Peterlongo


TRENTO. Nuove “rivelazioni” sui vertici del Nucleo elicotteri: il consigliere Claudio Cia, Agire, ha divulgato un documento che mostrerebbe il tentativo della dirigenza del Nucleo di coprire le inefficienze emerse durante l’incidente del Monte Nambino. Tutto questo dopo che ieri era trapelata la notizia secondo cui le sostituzioni ai vertici del Nucleo, volute dall’assessore Tiziano Mellarini, sarebbero state una diretta conseguenza dei richiami di Enac (Ente nazionale aviazione civile) per gli incidenti del 2017.

L’INCIDENTE DI NAMBINO Sul Nambino, il 5 marzo 2017, precipitava un elicottero impegnato in una missione di soccorso; un secondo volo di soccorso si rendeva necessario. Il documento inedito in possesso del consigliere Cia appare come un resoconto di quelle ore, redatto dal funzionario istruttore dei Vigili del fuoco Mario Borzaga all’indirizzo del comandante Ivo Erler.

Cia sostiene che emergerebbero procedure irregolari: «A bordo dell’elicottero incidentato c’era un pilota che quel giorno non era in servizio, Fulgido Ferrari, ritenuto esperto della zona. Della sua presenza a bordo sono stati tenuti all’oscuro sia i Vigili del fuoco che i Carabinieri». Il personale del 118 avrebbe sollecitato gli operatori a bordo del velivolo a contattare telefonicamente - e non via radio - la centrale del 118, in modo che la conversazione non fosse tracciata. Cia sottolinea: «Nel momento in cui il secondo elicottero si alza in volo, l’operatore del 118 raccomanda: “Questa notizia deve restare qui”. Al 115 viene motivato questo secondo volo con un generico “intervento di soccorso”, senza far menzione dell’incidente».

C’è poi il mancato invio della squadra Saf (i Vigili del fuoco che devono intervenire per mettere in sicurezza l’area), che sarebbe rimasta in attesa di un volo per due ore. Cia descrive questo «terzo volo»: «Un terzo elicottero, quello che avrebbe dovuto portare la Saf, avrebbe invece trasportato non meglio precisati “curiosi”, forse funzionari del Nucleo elicotteri. Il 115 non viene allertato né della partenza né della mancanza della Saf se non a decollo già avvenuto». A causa delle condizioni meteo avverse, il terzo elicottero non riesce ad atterrare sul Nambino e dopo oltre mezz’ora di tentativi, atterra a Madonna di Campiglio. Solo a quel punto quello stesso elicottero torna al «Caproni» a raccogliere la Saf per poi portarla sul Nambino. «Questo documento è dirompente, non per nulla era finito nascosto nei “caveau” della provincia» sostiene Cia «Se il presidente della giunta e l’assessore Mellarini ne fossero a conoscenza, sarebbero conniventi con un tentato insabbiamento. Se ne invece ne ignorano l’esistenza, significa che qualunque dirigente può operare alle loro spalle».

NUOVI VERTICI PER RISPONDERE AD ENAC Un’altra tegola sul Nucleo elicotteri, poche ore dopo che sono venuti alla luce i documenti secondo cui l’Enac, dopo i due incidenti occorsi nel 2017 (Nambino e Pietramurata), avrebbe riscontrato gravi inadempienze organizzative, minacciando di limitarne i voli: si sostiene che di fronte all’aut-aut dell’Enac per una profonda riorganizzazione del Nucleo elicotteri, l’assessore Mellarini avrebbe proceduto alla sostituzione dei vertici del nucleo, tacendo il fatto che tali sostituzioni erano diretta conseguenza degli incidenti, e non una «fisiologica rotazione», come sostenuto. Enac infatti cita esplicitamente gli incidenti come causa della propria richiesta di riorganizzazione. Insomma una corrispondenza temporale che al consigliere Cia sembra tutto fuori che una casualità.

 

LA REPLICA DELLA PROVINCIA "Sono state salvate delle vite. Non dimentichiamolo e non facciamo confusione. Durante le operazioni di recupero di due persone travolte da una slavina il nucleo elicotteri con il suo equipaggio ha cercato di fare il massimo, come sempre fanno, per salvare delle persone». Questa la risposta a Cia del presidente della Provincia Ugo Rossi. Che poi aggiunge: «Non è certo sbirciando dal buco della serratura – dice il presidente Rossi – che si ottengono risultati migliori di quanto enti certificati e procedure collaudate sappiano fare". 

"In caso di incidenti aerei ci sono delle regole definite da Enac che sono state puntualmente rispettate, a cominciare da un piano di emergenza interno che prevede l’attivazione di un team per la gestione della crisi, coordinato dall’accountable manager Ivo Erler. Ed è proprio questo che si è verificato in occasione dell’evento che ha interessato l’AW139 del Nucleo elicotteri sul Monte Nambino, a Madonna di Campiglio, il 5 marzo del 2017".

"Contestualmente, nel rispetto dei tempi previsti dalle normative, è stata data comunicazione dell’incidente ad Enac ed a ANSV (agenzia nazionale sicurezza di volo). Ma non solo. Dopo l’incidente, tra l’altro, una commissione interna al Nucleo elicotteri, in aggiunta a quanto previsto dalle norme, ha redatto un accurato rapporto sulle cause del sinistro. Il documento è stato trasmesso ad Enac, che lo ha utilizzato per una propria indagine nell’accertamento delle cause e delle eventuali responsabilità, compito cui l’Ente è chiamato".

"È mio dovere - aggiunge il presidente - tutelare la professionalità ma anche la disponibilità, l’impegno e la generosità di tutte queste persone che pur operando in un contesto oggettivamente d’emergenza hanno assicurato il buon esito delle operazioni di soccorso".













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